venerdì 13 gennaio 2006

 

La Porta di Monte Cucco

Rosella Bellucci: "Ragazzi, venite qui. Si studia meglio"

di ADRIANO CIOCI

Costacciaro

 

Costacciaro: 1.330 abitanti (popolazione stabile dopo anni di diminuzione, oggi tendenzialmente in aumento), 41,30 kmq, 567 m s/m, territorio collinare e montuoso. Frazioni: Villa Col de' Canali, Costa San Savino e Rancana. Disoccupazione prevalentemente femminile e scolarizzata (laureati), il pendolarismo giornaliero riguarda le aree del fabrianese, di Fossato di Vico e Gaifana. II Comune è guidato da una lista civica di centro­sinistra denominata "Per Costacciaro".

ROSELLA Bellucci, trentasettenne sindaco di Costacciaro, nonostante la sua giovane età ha ormai una consolidata esperienza nel settore della pubblica amministrazione. E' stata eletta dieci anni fa in una lista civica di centro‑sinistra. Successivamente, dal 2001 al 2004, ha ricoperto l'incarico di assessore esterno con deleghe ai servizi sociali, commercio, turismo, attività produttive e tempo libero. Con una laurea in Economia e commercio e dopo un periodo di formazione post‑universitaria, si è occupata di attività diverse, dalla consulenza alle imprese per progetti alla formazione ed orientamento, fino ad un lavoro più stabile in un'azienda di produzione. «Mi piace da sempre occuparmi di attività diverse ‑ dice Rosella Bellucci ‑ perché sono convinta che aiuta a sviluppare competenze e capacità utili in ambienti e situazioni tra loro ‑ eterogenee. Proprio per il mio impegno nell'Ammi­nistrazione di Costacciaro (già in qualità di assessore), ho scelto il part‑time, per meglio conciliare gli impegni. Quindi, mi divido giornalmente tra lavoro e comune. Certo, le distanze non mi aiutano casa‑lavoro sono 25 km di sola andata e casa Comune altri 25 km. Posso contare sull'aiuto e sul sostegno di mio marito, oltre che dei familiari a me più vicini».

Non c'è tempo per fare altro?

«Non ho hobby particolari e considerando il tempo che trascorro fuori durante la settimana, quando riesco a ritagliarmi degli spazi mi piace passarli con mio marito e gli amici. Mi piace leggere, andare al cinema o ad un concerto e vedere gli amici, magari durante una bella cena a casa».

Ci racconti una sua giornata tipo.

Semplice! Mi alzo tutti i giorni alle 7 per uscire di casa circa un'ora dopo. Al di là degli impegni che possono cadere in qualunque giorno ed orario, dedico all’attività amministrativa il martedì (tutta la giornata), il mercoledì e il venerdì mattina e due sabati al mese (alternati). Non rientro mai per il pranzo, cerco di essere a casa intorno alle 18.30/ 19.00. Il fine settimana è interamente dedicato alla famiglia».

Quali sono i desideri ai quali vorrebbe dare concretezza e che ispirano il suo mandato di sindaco?

«Ce ne sono diversi. Innanzitutto quello di far crescere, nei costacciaresi, la consapevolezza delle potenzialità di sviluppo del nostro territorio, proprio a partire dalle valenze ambientali e culturali, e sostenere lo sviluppo di professionalità e imprese locali nel campo turistico‑ambientale. Quindi, fare del turismo il vero motore di sviluppo dell'economia locale, in grado di produrre benessere per le famiglie, coinvolgendo in una logica di filiera un Insieme di altre attività, come il commercio, l'agricoltura biologica e di qualità, l'artigianato e i servizi. E poi veder crescere il numero delle famiglie residenti anche attraverso la realizzazione di nuovi investimenti immobiliari, grazie al nuovo piano regolatore generale (ancora in fase di elaborazione)». Dai desideri passiamo, invece  ai grandi progetti per il futuro. «In primo luogo l'apertura al pubblico delle Grotte di Monte Cucco e lo sviluppo di Costacciaro come "Porta del Parco del Monte Cucco". Le peculiarità dell'ambiente naturale ed ipogeo, la realtà del Parco del Monte Cucco, l'esperienza del Borgo Didattico, la presenza di strutture come il Museo‑laboratorio del Parco a Costacciaro, la ricchezza della cultura locale, rappresentane elementi fondamentali da valorizzare attraverso accordi con Università ed enti di ricerca. Costacciaro e il Parco del Monte Cucco possono validamente proporsi come sedi di master, corsi estivi universitari, corsi di formazione e specializzazione sui temi della montagna, dell'agricoltura e zootecnia biologica e più in generale delle attività dell'uomo legate all' ambiente ed ospitare studenti ed insegnanti in un ambiente ideale per l'approfondimento scientifico, sia teorico che pratico. C'è un altro progetto importante: è quello di sostenere, a seguito dell'approvazione del nuovo Prg, un nuovo sviluppo residenziale (il che significherebbe il mantenimento e/o la crescita delle famiglie residenti); ben integrato con le qualità architettoniche e ambientali del territorio».

Come giudica la situazione ereditata dal suo predecesso­re Giuseppe Morelli?

«Buona, pur nelle tante difficoltà organizzative e finanziarie di un piccolo comune con un territorio piuttosto ampio, poca popolazione (elevata percentuale di anziani) e poche attività economiche (il che significa basso livello delle entrate tributarie). Il sindaco che mi ha preceduto, in carica per due mandati consecutivi e sindaco in precedenza dal 1985 al 1990, è stato a mio parere decisivo nel delineare la Costacciaro del futuro. Ha lavorato sul miglioramento dei servizi e delle infrastrutture, ha attivato finanziamenti significativi per la realizzazione di strutture di valorizzazione del territorio (il Museo‑laboratorio del Parco, struttura educativa‑informativa unica nel suo genere in Umbria, il Punto di accoglienza ed informazione turistica, il Borgo Didattico per attività di educazione attraverso l'ambiente, il progetto attualmente in fase di realizzazione di valorizzazione turistica di un tratto delle Grotte di Monte Cucco, ecc.) soprattutto in un'ottica di sviluppo turistico legato all'ambiente naturale e alle grotte di Monte Cucco. Costacciaro è uno dei tanti piccoli comuni dell'Umbria con grandi potenzialità legate soprattutto alle sue qualità ambientali, culturali e quindi turistiche».

Quali le maggiori difficoltà da sindaco?

«Sono le difficoltà finanziarie che rappresentano un vero, reale, pesante fardello per ogni piano e strategia di intervento teso al miglioramento dei servizi e allo sviluppo economico e socio‑culturale di un piccolo comune».

Il piacere, invece?

«E' il contatto giornaliero con i propri concittadini, che significa anche avere la possibilità di un riscontro immediato e diretto sulle attività ed azioni intraprese. Speriamo che tutto ciò non si trasformi in un lato negativo...».