venerdì  6 luglio 2007

Costacciaro A Villa Col dei Canali c'è una cavità inesplorata

"Alla scoperta della Grotta degli Orneti"

Costacciaro - La Grotta degli Ornéti, una cavità carsica inesplorata sulla montagna di Villa Col de' Canali. Quasi al vertice altimetrico del versante orientale del monte Poggio Foce (m 876 s.l.m.) di Villa Col de' Canali (tradizionalmente meglio conosciuto come La piana), nella locale Scaglia rosata, si apre un vasto antro, conosciuto con i due nomi dialettali di Grotta degli Ornèti (Villa Col de' Canali) e 'L Forno (Caprile). Il primo dei due nomi di grotta allude alla presenza, in tutta l'area prossima alla cavità, d'una formazione boschiva ad Orniello (assenza arborea predominante, assieme al Carpine nero ed all'Acero minore, presentantesi, quest'ultima, in forma caratteristicamente arbustiva e spinescente), il secondo si riferisce, invece, alla conformazione dell'androne, che richiama alla mente la bocca di un grande forno. Conosciuta, da tempo immemorabile, dalle popolazioni pedeappeniniche di questo tratto di montagna, come mostrano gli esigui frammenti ceramici, che sovente affiorano dai depositi terrosi, o fra i caotici massa di frana, del suolo della grotta, essa servì da rifugio a montanari e pastori, sorpresi da improvvise piogge o bufere di neve. Durante l'ultimo conflitto mondiale, poi, per sfuggire all'arruolamento forzato imposto dai nazisti, vi si stabilì, temporaneamente, un uomo del comune di Costacciaro. In piena estate, giovani pastori di capre vi si spingevano spesso a recuperare i loro animali "ammeriggiati" nelle frescure della cavità, o rifugiatisi per passare la notte al sicuro dai lupi, visti più volte transitare, in questo luogo, dai pastori di Caprile. La grotta possiede, altresì, un certo interesse scientifico, poiché vi sopravvive una relitta e "disgiunta" colonia di Geotritoni (sorta di salamandre di grotta), insieme ad insetti cavernicoli, quali tricotteri, dolicopode, aracnidi, e coleotteri ipogei. Quanto ai mammiferi, va segnalato la presenza di tassi, istrici e volpi. L'Allocco e la Civetta sono, invece, i rappresentanti più diffusi dell'avifauna locale. Molto comuni, come in ogni cavità, risultano, infine, i chirotteri, cioè i pipistrelli. La grotta, tuttavia, non termina con il pur bello androne iniziale. Esso dà, infatti, adito ad una galleria, chiaramente impostata su di una faglia, con direzione generale nord-ovest e sud-est, la quale si addentra nella montagna per circa 10 metri, restringendosi, però in maniera progressiva, fino a terminare in un cunicolo impraticabile, che, tuttavia, varrebbe comunque la pena tentare di superare, anche se pare non riscontrarvisi alcuna circolazione d'aria. Insomma, proprio una bella avventura addentrarsi all'interno di questa straordinaria grotta. Ma attenzione, visti i pericoli, sempre meglio farsi accompagnare da mani esperte che da queste parti di certo non mancano visti gli intenditori, gli esperti e gli amanti del mondo naturalistico.

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