Mercoledì 16 febbraio 2011

Costacciaro Figlio di emigranti è uno dei più famosi uomini della giustizia negli Usa

 

Cittadinanza onoraria per il giudice Vincent Bugliosi

Costacciaro - Pare ormai ufficiale. Uno dei più famosi giudici americani di tutti i tempi, Vincent T. Bugliosi, figlio dell'emigrante costacciarolo Vincenzo, sarà, prossimamente, in visita a Costacciaro. Sebbene Bugliosi non abbia fatto ancora precisamente sapere quando potrà raggiungere la terra delle sue origini, tuttavia ciò avverrà, senz'altro, in concomitanza del suo prossimo tour europeo, destinato a promuovere la sua ultima fatica letteraria. E sì, perché, ormai settantasettenne, Bugliosi è ora passato agli onori delle cronache internazionali per i suoi preziosi inchiostri, coi quali ha vergato molte "crime stories", vale a dire racconti a sfondo criminale, best sellers tradotti, letti ed apprezzati in ogni parte in ogni parte del mondo. Una volta a Costacciaro, Bugliosi; oltre ad essere accompagnato a visitare la casa paterna, circostanza a cui tiene moltissimo, verrà insignito, da parte del sindaco e per volere dell'intera amministrazione comunale attualmente in carica, del titolo di cittadino onorario. Nel 1913, a soli sedici anni d'età, sbarca ad Ellis Island, New York, Vincenzo Bugliosi di Costacciaro. Va in America e, precisamente, ad Hibbing, nello Stato del Minnesota, come tantissimi altri, a cercar fortuna. Da Vincenzo (che, nel frattempo, apre un esercizio commerciale e, poi, lavora per la società ferroviaria Great Northern Railroad) e da Ida Belardinelli, nasce, il 18 agosto 1934, sempre ad Hibbing, Vincent T. Bugliosi, famoso, soprattutto, per essere stato il decisivo pubblico ministero nel celebberrimo caso giudiziario di Charles Manson, principale indiziato e, poi, accusato, in via definitiva, per gli omicidi di Tate e La Bianca. Ad Hibbing sono nati anche Gary Allen "Gubbio" Gambucci, un grandissimo dell'hockey americano e David Tommasoni, senatore dello stato del Minnesota. Sangue costacciarolo, dovette, forse, scorrere anche nelle vene di John Mariucci, uno dei giocatori di hockey più grandi e famosi di tutti i tempi

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