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Costacciaro il futuro del Monte Cucco tiene bancoGrotte, questione aperta
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Costacciaro - Il progetto che verrà presentato stasera, e che già da molti anni è in cantiere, ha provocato e certo provocherà a lungo accese discussioni. Molti vedono nell'apertura al turismo un modo di risolvere alcuni dei problemi che affliggono la zona, la possibilità di creare lavoro e vantaggi economici per molte persone. Chi difende il progetto assicura che esso rispetta tutti i crismi del rispetto dell'ambiente, a fronte di vantaggi economici che non si possono trascurare. Ma si è creato nel tempo anche un robusto fronte del "no", un fronte che, malgrado comprenda anche i Verdi (particolarmente impegnati il presidente regionale Parlavecchio e Ubaldo Scavizzi, consigliere nella Comunità montana Alto Chiascio) è trasversale ed esce completamente dall'ambito politico: sezioni del Cai, gruppi speleologici. La grotta del Monte Cucco interessata all'apertura viene, infatti, considerata di notevole interesse a livello internazionale. La comunità speleologica mondiale è da tempo interessata a questa vicenda. Molte le voci che intervengono, direttamente o indirettamente, nel dibattito. Sulla necessità di agire con molta attenzione sono tutti d'accordo. Ma speleologi di vaglia, come Giovanni Batino, ammoniscono che alcune regole debbono essere rigidamente osservate. Ogni intervento deve essere reversibile, è necessario verificare se i lavori implicano cambiamenti nella grotta. L’immissione di calore, luce e polvere fatalmente immessi nel sistema da ogni singolo visitatore provocano alterazioni dell'ecosistema naturale. Per contro gli stessi speleologi ammettono che una grotta turistica ben gestita rappresenta forse il più potente mezzo di educazione ambientale disponibile oggi. Il dibattito, dunque, è aperto, non finirà stasera, e non è certo limitato al solo Costacciaro. Rita Boini |
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