Obiettivo puntato su tutto quanto fa speleologia. Si annuncia il pienone

Phantaspeleo torna dopo 11 anni di assenza

 

 

Costacciaro ‑ Con il patrocinio, il contributo e la collaborazione dell’assessorato Cultura e istruzione della Regione dell'Umbria, del Comune di Costacciaro, del Parco del Monte Cucco, della Comunità montana "alto Chiascio", della Pro loco di Costacciaro, della Federazione speleologica umbra, del Gruppo Speleologico Valtiberino Cai Sansepolcro, e dello Speleo Club Gubbio, dopo ben 11 anni di sentita assenza, viene riproposto, a Costacciaro, il classico appuntamento autunnale di "Phantaspeleo". Dal 1980 al 1991, le dodici edizioni del raduno di Costacciaro, hanno, infatti, lasciato un segno indelebile nella storia della speologia italiana e mondiale. La straordinaria ed unica manifestazione, che nacque col nome proprio originario di Pantaspeleo, con quel greco panta, "tutto", che intendeva sottolineare come essa fosse, e sia tuttora, incentrata su "tutto quanto fa speleologia", ritorna, dunque, riproponendosi, nelle classiche festività dei morti (3I ottobre 2 novembre). Il Pantaspeleo delle origini, mutato il nome in Phantaspeleo, a rimarcare l'importante ruolo giocato anche dalla fantasia e dalla creatività nella riuscita della sua formula, coi primi freddi, tornerà a riempire le vie di Costacciaro con il suo vociante e variopinto "campionario" di animate schiere di giovani e meno giovani. "Armati" dei loro rigonfi e multicolori piumini, infatti, speleologi italiani e stranieri invadevano, un tempo, puntualmente, e con festosità, il bel borgo pedeappenninico. Nelle intenzioni degli organizzatori, il Phantaspeleo di quest'anno dovrà essere uri rendez‑vous fra tutti gli speleologi che hanno ancora voglia di ragionare sulla speleologia e divertirsi in modo spensierato e sentito, senza, pero, esagerare. La manifestazione sarà anche l'occasione per festeggiare il cinquantennale del Gruppo Speleologico Cai di Perugia, dal quale ha preso le mosse gran parte della significativa storia della speleologia umbra e del centro di Costacciaro e tratto positivo esempio parte di quella italiana.

E. Puletti