Costacciaro Indagine nella chiesa di San Francesco

Qui arrivarono i Templari

 

 

Costacciaro - In questi ultimi anni, nella duecentesca chiesa di San Francesco, il parroco di Costacciaro, don Nando Dormi, è venuto via via scoprendo una serie di testimonianze storico ‑ artistiche d'assoluto rilievo. Fra le molte che potrebbero essere qui elencate, merita una speciale menzione il rinvenimento di tre croci, d'apparente tipologia templare. I Templari, cavalieri e monaci insieme, adottarono, quale loro simbolo sacro, una preesistente croce greca patente, ovverosia con i bracci, della stessa lunghezza, che andavano progressivamente allargandosi verso le estremità. Pur non bastando, certamente, l'esistenza di questo tipo di croce per asserire, con sicurezza, la trascorsa presenza di quest'ordine monastico ‑ cavalleresco a Costacciaro, possiamo dire, però, che questa è soltanto la punta d'un iceberg, le cui parti "sommerse", e non evidenziabili in questa sede, giustificano ampiamente le affermazioni, che, pure prudenzialmente, si stanno per fare. Infatti due delle tre croci in narrativa compaiono, incise, su altrettante piccole lapidi, poste, l'una di fronte all'altra, all'inizio dei due lati interni della navata centrale. Le croci, greche e patenti, sono accompagnate dal simbolo di una "rosetta", ovverosia d'un fiore a sei petali, inscritto in un cerchio, e perfettamente confrontabile con quelli incisi sul lapideo portale d'ingresso alla chiesa perugina di San Bevignate, che è uno dei più significativi ed importanti edifici legati al mondo e alla cultura dei Templari. Al di sotto delle croci, campeggiano l'araldico simbolo del "rastrello", e del cosiddetto "giglio fiorentino", nonché due brevi e contratte epigrafi in caratteri gotici. Si sta, ora, intensamente lavorando alla loro interpretazione, cercando, nel contempo, di capire quali legami unissero i Templari alla "chiesa madre" di Costacciaro, che, e questa è ancora un'altra sensazionale scoperta di don Nando, doveva essere, in origine, un'abbazia benedettina, sotto il titolo di San Pietro, molto simile, per forma e dimensioni, alla romualdina Santa Maria Assunta di Sitria. Una terza croce, d'apparente tipologia templare, ed assai simile a quelle precedentemente descritte, don Nando l'ha recentemente scoperta in un luogo celato della sacrestia. Sulla pietra calcarea della nuova croce, rinvenuta da don Nando, si possono osservare, incise, una stella ed alcune crocette latine. Ma Costacciaro cela ancora molte cose segrete da studiare.

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