Giornate europee del patrimonio. Si parla della chiesa di San Francesco

Riscoperta dei luoghi che parlano di cultura

Costacciaro - Nell'ultimo week end di questo mese, il 24 e 25, si terrà l'edizione 2005 delle Giornate europee del patrimonio, dal titolo "Il patrimonio: una cultura da vivere": L'obiettivo prioritario delle Giornate, indette dal Consiglio d'Europa nel 1991, ed organizzate ormai, congiuntamente, dall'Unione europea, dal ministero per i beni e le attività culturali, e curate, per l'Umbria, dalla Soprintendenza archivistica, è quello di far accostare i cittadini al patrimonio culturale delle proprie città, offrendo loro l'opportunità di scoprire luoghi, per solito, interdetti al pubblico. Aderendo a tale iniziativa, l'amministrazione comunale e la parrocchia di San Marco Evangelista di Costacciaro hanno sinergicamente organizzato un importante evento culturale, incentrato sulla riscoperta, il recupero e la valorizzazione del cospicuo patrimonio culturale del borgo pedeappenninico, in vista di un progetto, di più ampio respiro, consistente nella delineazione d'un itinerario storico‑artistico, dipanantesi all'interno del centro medioevale di Costacciaro. Un’apertura dei lavori sarà dedicata alla divulgazione delle nuove conoscenze sulla chiesa di San Francesco, recentemente acquisite grazie ad un accurato ed apposito studio, commissionato dal Comune, e concretamente condotto dagli storici dell'arte eugubini professor Ettore Sannipoli e dottor Francesco Mariucci. Sabato 24 settembre, alle ore 17, si terrà, così, la conferenza d'apertura della manifestazione, dal titolo "verso una razionalizzazione del patrimonio storico-artistico di Costacciaro: proposte". Sul palco della sala San Marco del museo del Parco di Monte Cucco dopo il saluto del sindaco, dottoressa Rosella Bellucci, si avvicenderanno i qualificati interventi della dottoressa Giordana Benazzi, storico dell'arte presso la Soprintendenza ai Beni artistici dell'Umbria di Perugia, e di Paolo Salciarini, responsabile dell'ufficio beni culturali della Diocesi di Gubbio. Prenderà, poi, la parola l'assessore alla Cultura del Comune di Costacciaro, che fornirà notizie sulle vicende storiche salienti della chiesa di San Francesco e presenterà una brochure incentrata sui beni storico-artistici presenti nella stessa chiesa. Gli studiosi Ettore Sannipoli e Francesco Mariucci illustreranno, infine, il loro sostanziale contributo scientifico sul tema delle "Derivazioni iconografiche nei dipinti della chiesa di San Francesco". Domenica 25, sarà, inoltre, offerta a tutti la possibilità di visitare gratuitamente, e con l'ausilio di una guida, i principali monumenti e musei cittadini (il rivellino di Francesco di Giorgio Martini, la chiesa di San Francesco, la chiesa della Bianca; la chiesa della Nera, il Museo‑laboratorio del Parco del Monte Cucco, l'antico frantoio oleario). Per l'occasione saranno, inoltre, esposti eccezionalmente al pubblico i dipinti di Benedetto e Virgilio Nucci, da poco restaurati grazie al sostanziale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Per chi intendesse prendere parte alla visita guidata è: obbligatoria la prenotazione, effettuabile al seguente numero telefonico: 075/9172723.

 Puro Puletti

Alle radici del francescanesimo

I " proto-cappuccini."

Costacciaro - (e. p.) Una notizia storica che molti sicuramente non conoscono. Tra l'aprile e il maggio dell'anno 1526, due fra i primissimi frati cappuccini della storia del Francescanesimo, Ludovico e Raffaele Tenaglia di Fossombrone, furono ospitati e protetti all'eremo di Monte Cucco da altrettanti monaci della Compagnia degli Eremiti di San Romualdo (oggi detta Congregazione degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona). In questo modo, gli eremiti della Compagnia di San Romualdo, concorsero all'innesto, nella Chiesa di Roma, di quel nuovo virgulto della spiritualità francescana; che fu detto dei "frati minori della vita eremitica". Un'altura, che sorge nei pressi del "Passo di Scheggia", è denominata "Poggio dei Cappuccini". La tradizione orale popolare locale vuole che su questo rilievo sorgesse un convento di frati, forse Cappuccini. Tale memoria non trova, tuttavia, alcun riscontro storico né archeologico. Altri sostengono, invece, anch'essi senza però addurre prove inoppugnabili, che, braccati dai loro persecutori, su questo poggio trovassero per qualche tempo ricetto i "proto-cappuccini" Ludovico e Raffaele Tenaglia.