Lunedì 28 aprile 2008

Dopo il furto sacrilego a San Francesco, da Costacciaro si rivendica la restituzione

Si riapre la disputa sugli angeli

Foligno - Mentre proseguono le indagini dei carabinieri sul furto che nei giorni scorsi è stato perpetrato nella chiesa di San Francesco, dove dall'urna della Beata Angelina (fondatrice del monastero di Sant'Anna) sono state sottratte due sculture lignee dorate raffiguranti altrettanti angioletti e le ali di due grandi angeli, si riapre il contenzioso con Costacciaro, che appartiene alla diocesi di Gubbio, per la restituzione proprio dei due grandi angeli, che appartengono alla parrocchia di San Marco Evangelista di Costacciaro e che sostenevano l'urna del Beato Tomasso da Costacciaro, veneratissimo patrono e protettore dell'antico castello. E da Costacciaro si fa sentire il parroco don Nando Dormi che nel condannare il furto sacrilego avvenuto a Foligno, sottolineato come anche i cittadini del proprio paese si sentano "irritati e offesi contro chi fa lo scaricabarile, contro chi 'palleggia la la restituzione' degli angeli ai legittimi proprietari, irritati e offesi dalla Diocesi di Foligno e dai Frati Minori Conventuali dell'Umbria". Un affondo senza peli sulla lingua, "perché - ricorda don Nando - sono più di due anni che vengono intrattenute formali trattative per riavere ciò che, carte alla mano, dovrebbe davvero appartenere, spiritualmente e materialmente, a Costacciaro. Mentre il ministro dei beni culturali Rutelli ha riportato in Italia opere trafugate a finite in Paesi stranieri, qui da noi, in Italia, all'interno di realtà religiose - afferma sempre il parroco - si fa lo scarica barile o si richiede una 'permuta', delle copie delle statue per riavere ciò che è di proprietà di Costacciaro, il tutto per non mettersi in guerra fra enti religiosi diversi".