Venerdì 17 dicembre 2010

Costacciaro Documento sulle proprietà Guelfoni

Spunta un antico inventario

Costacciaro - Un documento archivistico datato 10 aprile 1442 e conservato nel fondo notarile della sezione d'archivio di Stato di Gubbio (prot. 33, c. 5r), riporta un "Inventario delle proprietà del fu Nallo Guelfoni". Il nobile Ser Nallo di Pietro di Armanno dei Guelfoni di Costacciaro fu capitano del popolo di Firenze nel 1302 e, poi, podestà della stessa "Città del Giglio" nel 1333. Già alla metà del Duecento, la sua ragguardevole famiglia possedeva, per metà, il Monte Cucco e vaste estensioni fondiarie tra Costacciaro, Villa Scirca e Sigillo, fra le quali anche il castello del Castiglione dei Figli di Guelfone ("Castiglione Filiorum Guelfonis"). Dalla carta d'archivio in narrativa, recuperata dal ricercatore d'archivio di Gubbio Fabrizio Cece, si evince, inoltre, come Ser Nallo possedesse "terre a Rancana" [...] ed "un tenimento di terre poste al vocabolo "del palaço2 confinante col fiume Chiascio e con le cose delle monache di San Benedetto del castello di costacciaro". Ora, riflettendo bene sull'indicazione e descrizione dei suddetti beni immobili di Nallo, non ci si può impedire di raffrontare il vocabolo "del palaço", in Comune di Costacciaro, a 580 m s.l.m., non lungi da Ràncana, il quale Palazzo sorge proprio su di un colle che confina, alla base, con il Chiascio ed anche con il cosiddetto "Podere de le Moniche", che oggi sono le Agostiniane di Sigillo ma che, in origine, avrebbero potuto benissimo altresì essere le Benedettine "Santucce" di Santa Maria in via Nuova di Costaccairo. L'attuale "Palazzo", già "Palazzo Paolucci", è una massiccia costruzione, visibilmente molto antica, posta in eminente e panoramica posizione, non lontano dal "Col San Pietro", o "Poggio de san Pietro", dove giacciono i ruderi della chiesa medievale di San Pietro di Ràncana. Il fatto che quest'edificio possa essere identificato con la proprietà di Nallo, elencata nel succitato inventario, appare, cosa possibile anche se certo facile da dimostrarsi in maniera sicura, né, tanto meno, definitiva.

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