In principio era un pozzo, poi fu utilizzato come trabocchetto

Tutti i segreti del "pozzo della morte"

 

 

Costacciaro - Un'antica tradizione popolare delle campagne di Costacciaro, probabilmente trasmessa, di bocca in bocca, da alcuni Badioli, vale a dire da taluni ex‑agricoltori de La Badia, vuole che, in epoca imprecisata, dove, un tempo, s'ergeva il castello dell'isola dei figli di Manfredo, o Castel dell'Isola, vi fosse un pozzo assai profondo. Interpretando quanto ha, poi, tramandato oralmente il defunto signor Alfredo Marini ("Chillo"), questo pozzo doveva precisamente aprirsi all'interno del perimetro murario di quello ,che era, in antico, il chiostro dell'abbazia avellanita di Sant'Andrea dell'isola dei figli di Manfredo. Pare, tuttavia, che tale pozzo non fosse mai stato usato per attingere l'acqua, come quello, pure antico e bello, tuttora esistente in cima al colle, ma, che, viceversa, fosse, destinato, a mo' di trabocchetto, al tremendo "suplizio" di coloro i quali; macchiatisi di colpe assai gravi, vi venivano gettati per essere fisicamente eliminati. In fondo al pozzo dovevano, infatti, esservi ad attenderli una serie di numerose punte acuminate, destinate a trapassarne i corpi. A causa di questa sua macabra funzione, si sostiene che al pozzo fosse stato imposto il sinistro nome di "Pozzo de la Morte". Tale leggenda, assai antica, potrebbe avere un fondo di verità, visto che il Castello dell'isola dei figli di Manfredo, conserva, ancor oggi, l'accesso ad un misterioso cunicolo, scavato nel "breccione" in posto, forse interpretabile come una via di fuga, nel malaugurato caso che alcuni assedianti fossero riusciti ad espugnare il maniero. Tale passaggio segreto è, però, adesso, completamente impraticabile, mentre tutti gli edifici costituenti La Badia, risultando di proprietà privata; non sono assolutamente visitabili, se non dietro previa ed espressa autorizzazione dei legittimi possessori.

E. Puletti