Le scoperte sull'opera trovata nella chiesa di San Francesco

 

Ha una data l'affresco di sant'Antonio

Costacciaro - Al primo quarto del Quattrocento deve essere riferito un affresco (bello, seppur parzialmente mutilato), riscoperto, qualche anno fa, nella chiesa di San Francesco di Costacciaro, e che riproduce "il padre dei monaci": Sant'Antonio Abate. Il santo, che è vestito singolarmente di bianco ma indossa una pazienza nera ed una mantellina marrone, appare raffigurato entro un'urna sepolcrale (si ricordi che Antonio si era ritirato a vivere in una tomba nel deserto) ed in preda ad una delle sue molte tentazioni, probabilmente quella dell'apparizione di un animale infuriato. Il santo monaco, lunga barba bianca da eremita, capo coperto da una sorta di "papalina" ed aureolato, solleva la mano sinistra, quasi a volersi difendere dall'aggressione demoniaca. Nella porzione d'affresco in cui è rappresentato il presunto animale, s'intravede anche il famoso campanello, uno dei simboli più diffusi della classica iconografia del santo. Per l'esatta datazione di questo dipinto murale ci soccorre il presente documento d'archivio: 1416, dicembre13. Paulus Petri di Costacciaro molto ricco, fa dei lasciti testamentari [...] lascia alla chiesa di San Francesco di Costacciaro 10 Fiorini d'oro per erigere una cappella di Sant'Antonio, vicino l'altare [...]". Per l'opera sono previsti, a breve, necessari interventi di restauro. Sopra questo dipinto parietale ve n'è un altro, sempre ormai quasi illeggibile, che doveva verosimilmente raffigurare lo stesso Sant'Antonio Abate, questa volta, però, assiso sul suo trono celeste. E' verosimile che i frati francescani, una volta aver fatto ricoprire da intonaco tali affreschi, per soddisfare il perdurante culto di venerazione dell'immagine del santo da parte dei molti contadini della zona, facessero eseguire un'altra effige dell'eremita della Tebaide, inscrivendola nell'ultimo altare sei-settecentesco della navata laterale a Cornu Evangelii. Su quest'ultimo affresco sono credibilmente raffigurate parte delle mura del castello di Costacciaro.

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