martedì 17 ottobre 2006

Sarà una delle principali attrattive della zona della fascia appenninica tra i comuni di Scheggia e Fossato di Vico

La nuova opera permetterà di entrare nel cuore del Cucco

Lo sviluppo passa sotto una grotta

Costacciaro - Un'occasione di sviluppo lunga 700 metri. E il progetto è ormai in dirittura d'arrivo. È la grotta di Monte Cucco, una delle principali attrattive della zona della Fascia appenninica tra i comuni di Scheggia e Fossato di Vico e che ultimamente ha fatto parlare di sé piuttosto spesso. Anche perché, finalmente, si potrà "toccare con mano": dalla prossima primavera capiremo quanto questa occasione di sviluppo sopra Costacciaro valga davvero in termini di ricaduta economica nel territorio del Parco del Monte Cucco, perché il sistema delle grotte sarà accessibile agli appassionati da aprile/maggio 2007. I lavori, ordinati da comunità montana Alto Chiascio e Patto territoriale dell'Appennino centrale e costati un milione e 98mila euro, una cifra che dà la dimensione dell'importanza dell’investimento, sono durati oltre un anno e hanno concluso una serie di interventi che permetteranno l'accesso alla grotta a esperti e interessati entro la prossima primavera. Naturalmente non si potrà visitare l'intero sistema, la grotta misura in tutto 32 chilometri, ma, almeno al momento, una piccola parte: appunto i 700 metri di cui sopra. Ma entriamo nel dettaglio di quello che si vivrà "immergendosi" nel Monte Cucco. Si entrerà dall'ingresso est, scendendo subito verticalmente per una trentina di metri grazie a una scala a pioli. Da qui si incontreranno numerose gallerie e si accederà alla Cattedrale, la "sala" più grande. Dopo un tratto in lieve salita si passerà sotto una formazione rocciosa, l'Arco etrusco, e si giungerà nella sala Margherita. Da qui, attraverso scalette e ponti, si arriverà all'accesso nord e si tornerà a mirare il cielo, terminando l'esclusiva avventura. Della grotta di Monte Cucco si è anche parlato di recente in occasione delle giornate europee del patrimonio, approfondendo il discorso. A Costacciaro si è così organizzata una conferenza a tema ("Grotta di Monte Cucco: un patrimonio tra natura e cultura") con tanto visita guidata al Museo laboratorio del Parco. Dapprima si è discusso sulla storia delle visite esplorative con l’assessore alla cultura del comune di Costacciaro Euro Puletti, il direttore del Cens Francesco Salvatori e il docente dell'università di Urbino Marco Menichetti. Quindi spazio alla valorizzazione della grotta con il bilancio di ciò che è stato fatto e di ciò che resta da fare. Di rilievo l'intervento del sindaco di Costacciaro Rosella Bellucci, che ha spiegato come il progetto di valorizzazione della grotta sia un elemento centrale nelle politiche del Parco e del territorio dell'Alto Chiascio. Ciò da ogni punto di vista: turistico, ambientale e culturale. Il progetto può significare molto per un'occupazione a vasto raggio che potrebbe allacciarsi anche a regioni limitrofe. Tutto è quasi pronto, ma, come sottolinea il sindaco, rimane ancora da collegare l'impianto d'illuminazione interna all'energia elettrica e creare un sistema di collegamenti tra i centri storici dei comuni e Pian de le Macinare e Pian di Monte, per consentire ai visitatori di raggiungere gli ingressi senza difficoltà. Ma la grotta di Monte Cucco non può rimanere un qualcosa a sé stante, sebbene, magari, ben inserita nel contesto del Parco. Per far decollare il tutto, una buona volta, si rendono necessari eventi (e la promozione di essi) il cui oggetto sia la grotta stessa e istaurare rapporti solidi con le Marche (e non solo). In particolare con l'area del Catria, subito confinante con la zona del Cucco. Un treno da prendere al volo.

Gianluca Marchese