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Numero 04 giovedì 3 marzo 2011 |
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GROTTA
Un convegno per presentare il progetto di valorizzazione
Il regolamento dopo la ripulitura Il Cucco si candida a palestra naturale Sarà ufficializzato sabato 5 marzo il regolamento di accesso alla parte speleologica della Grotta del Monte Cucco. L’occasione è un convegno sulla riqualificazione ambientale della Grotta del Monte Cucco e la valorizzazione turistica delle grotte di maggior valenza dell’area del Parco, organizzato nella sede dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro. Il progetto è finanziato dall’Umbria per 70mila euro e cofinanziato dall’Università degli Uomini Originari di Costacciaro per i restanti 17mila circa. “Il regolamento è semplice - spiega il vicepresidente dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro Gabriele Lupini -: vengono sottolineati i requisiti necessari per poter accedere alla Grotta, riservata solo a speleologi o guide con allievi”. Gli Uomini Originari di Costacciaro, da sempre fieri del patrimonio naturalistico che gli appartiene e che si sono impegnati a preservare nel tempo, con questo convegno, voluto dall’amministrazione, creano un’occasione di incontro con quanti di quel patrimonio hanno goduto e ne vorranno godere. “Il bene c’è - spiega il presidente Natale Vergari -, va mantenuto e valorizzato. Speriamo di riportare sul territorio, in futuro, manifestazioni sulla speleologia che hanno caratterizzato il nostro territorio negli anni ‘70 e ‘80 e che il sito merita. Siamo all’inizio, ma passo dopo passo possiamo raggiungere buonissimi risultati”. Dello stesso parere il vicepresidente Gabriele Lupini. “Abbiamo lavorato per far sì che torni il turismo speleologico: ci sono tutti i presupposti giusti per iniziare bene”. Si è voluto promuovere e valorizzare l’ambiente ipogeo, in linea con quelli che sono i principi dello sviluppo sostenibile, grazie al supporto delle federazioni speleologiche umbra e marchigiana, che si sono adoperate sia nella realizzazione pratica del progetto di ripulitura che nella stesura del regolamento. “Quando, nell’estate del 2006 - spiega il direttore dei lavori Filippo Mainiero - Roberto Salvatori della cooperativa Diantene chiese la mia collaborazione per il Progetto, la mia prima reazione fu di assoluta incredulità. Fino a quel momento, infatti, la Grotta era stata oggetto di aspre contestazioni da parte delle comunità speleologiche umbre e marchigiane a causa dell’intervento di ‘turisticizzazione’ voluto dall’amministrazione di Costacciaro, intervento da sempre giudicato, dalla maggioranza degli speleologi, economicamente fallimentare oltre che devastante dal punto di vista ambientale. Per la riqualificazione ambientale della Grotta si è partiti dalla rimozione dei rifiuti (di esplorazioni e studi condotti in epoca moderna). L’iniziale mancanza di etica sostenibile, sviluppatasi solo a partire dalla prima metà degli anni ‘80, ha lasciato tracce consistenti nell’ambiente carsico ipogeo. La valorizzazione turistica, invece, è stata intesa come attrezzamento delle parti profonde della Grotta con nuovi ancoraggi per corde fisse”. Sabato 5 sarà, poi, presentato un video sulla ripulitura cofinanziato da Provincia, Comunità montana e Uomini Originari. Roberto Panetta AGROALIMENTARE Il sindaco Bellucci: “Evitare la chiusura è stato impossibile” Mercato filiera corta nell’ex mattatoio Evitare la chiusura è stato impossibile. E il contratto col vecchio gestore è stato rescisso. Quello che si deve fare ora è fare del vecchio mattatoio di Costacciaro qualcos’altro. Il Comune vuole avviare un percorso, per giungere a un progetto che sia condiviso. Sono già stati organizzati dall’amministrazione alcuni incontri rivolti alle aziende zootecniche del territorio del Parco per verificare l’interesse attorno a un progetto di valorizzazione del bene attraverso lo sviluppo della vendita diretta e della filiera corta. L’idea attorno alla quale era stato impegnato anche un tecnico esperto per la redazione di un piano di fattibilità da sottoporre agli imprenditori agricoli, consiste nella creazione di una nuova attività economica con un laboratorio “consortile” di sezionamento carni e annesso spazio vendita. Il mercato di riferimento è quello della vendita diretta della carne, non al dettaglio, ma secondo la modalità dei cosiddetti “pacchi formato famiglia”, rispetto alla quale non si può scegliere il pezzo o il taglio, ma ciò che viene privilegiato è il giusto rapporto tra risparmio e qualità. “L'esperienza delle nostre migliori aziende agricole e zootecniche - spiega il sindaco Rosella Bellucci -, unita all'elevato valore, ormai riconosciuto dal mercato, della carne del vitellone bianco dell'Appenino Centrale igp, il richiamo di un ambiente integro qual è quello del Parco, costituiscono elementi di forza, per creare nuove attività economiche nel campo dell'agroalimentare”. R.P. |