Numero 14 giovedì 29 luglio 2010

NUMERI PRECEDENTI

AVIS Una rassegna a caccia di donatori

Musica, mostra e mercato

Live festival di solidarietà

Venerdi 6 agosto, dalle 21,15. Costacciaro è Live Festival. Un Festival che non vuole essere un concorso, ma una rassegna musicale, senza gara, quindi, col solo intento di far musica e promuovere i valori portanti dell'Avis (che l'organizza) e la voglia di avvicinare persone, soprattutto giovani, al mondo associativo. Per un evento che vuole essere una vera e propria caccia al donatore: musica per attirate nuovi donatori è lo slogan del Costacciaro Live Festival. A fare da contorno alla musica, tante altre attività. Nel pomeriggio si apre la mostra mercato Solidarietà al centro accoglienza Aldo Moro all'Antico Frantoio dell'Olio (fino al 15 agosto). In contemporanea, corso Mazzini ospiterà il Mercatino Solidale, con prodotti biologici ed equosolidali, con spazio dedicato al mercatino bambini e alla biblioteca comunale (il ricavato della vendita di libri sarà devoluto all'Avis). La sera, il Rivellino accoglierà le straordinarie esibizione dei 4 artisti selezionati per l'evento. Dopo un breve video introduttivo, sarà Emanuele Agostinelli a rompere il ghiaccio. A fare gli onori di casa, proprio il giovane artista costacciarolo, ormai grande esperto di concorsi musicali nazionali. Questa volta accompagnato solo dalla sua chitarra. Sul palco saliranno, poi, i Lustagroove. Nato nel 2003, il gruppo di Teramo propone canzoni inedite di corrente funky‑rock. Dopo le selezioni ufficiali di Sanremo Nuova Generazione 2010, dove sono stati apprezzati per presenza scenica e melodie, i Lustagroove decidono di presentare, in anteprima assoluta al Festival di Costacciaro, l'opera prima del gruppo: il cd Sonny. Poi sarà il momento del Radish duo: basso e voce, l'originale coppia perugina è un mix di genieri trasformati in canzoni e note davvero straordinarie, con influenze che vanno dal jazz al metal, dal rock al blues. Reduci dall'ultimo Umbria Jazz, la loro è una delle esibizioni più attese del Costacciaro Live Festival. Conclude la serata il gruppo Negro progetto Negroserio, nato nel 1998 con lo scopo di proporre brani inediti con un'accurata ricerca delle sonorità. Nel corso degli anni il progetto si è arricchito della presenza di diversi musicisti che collaborano alternandosi. tra esibizioni live e registrazione in studio. Al Festival targato Avis uniranno video e suoni, per un'esibizione davvero particolare. "Un successo inaspettato, ha detto l'assessore a Cultura Manuela Agostinelli ‑. Non pensavamo di ricevere così tanti contatti". Verso una manifestazione davvero spettacolare.

Roberto Panetta

APPUNTAMENTI

Dalla Festa della birra alla chiusura con il patrono

Gli eventi "scaldano" l'estate

Estate ricca quella che sta "scaldando." Costacciaro e frazioni. "Un ringraziamento speciale ‑ del sindaco Bellucci ‑ per il coordinamento svolto dall'assessore Manuela Agostinelli che, col supporto di associazioni, circoli e privati, ha saputo offrire, a cittadini e turisti, tante occasioni per stare insieme". Da venerdì 30 luglio, quando, dalle 21,30, agli impianti sportivi, si terrà la IV edizione della Festa della birra; col gruppo Non solo Rock. Sabato 31 il mese si chiude con Il mandolino e gli archi, appuntamento del Gubbio Summer Festival, alle 21,15 a San Francesco. Domenica, ad aprire agosto, dalle 15,30 in centro, ci pensa la Festa del Paninazzo, alla 19esima edizione, organizzata da pro loco e associazioni. A partire dalle 21, agli impianti sportivi, serata danzante. Monte Cucco in festa l'8, per la 32esima Festa della montagna, di pro loco e Università degli Uomini Originari e, al camping Rio Verde, gara di cani da tartufo con degustazioni e mercatino. Dal 9 al 16 agosto agli impianti sportivi, il XXV torneo Cristiano Angeli. L'11, alle 21, Villa Col de' Canali va in piazza col teatro del Comitato parrocchiale e il 12 e 13 ospita la Festa della Sportiva. Il 14, dalle 17,30, è il turno ella Festa dei nonni e nipoti. Pesca di beneficenza dell'Avis il 15 e 16 alla sala parrocchiale e, a Villa Col de' Canali, il 16 alle 20, polenta e serata danzante. Il 17 e 18, agli impianti sportivi, Sagra dei bigoli e serate danzanti. Il giorno dopo, partita e cena scapoli‑ammogliati. Il 20 agosto a Villa Col de' Canali, cena in piazza e serata danzante. Sarà la Vasco cover band degli Inverso ad animare il 21 agosto, mentre il 22 c'è un doppio appuntamento: pomeriggio a Rancana col ventennale della posa della prima pietra della chiesa del paese, alle 19,30 e Miss Nonna 2010 con cena di pesce. Infine, dal 29 agosto al 5 settembre, festeggiamenti per il patrono beato Tommaso e, a Costa San Savino, quelli per la Madonna delle Grazie, il 10, 11 e 12 settembre.

rob. pan.

SVILUPPO Il progetto dell'Università degli Uomini Originari di Costacciaro punta a un turismo finora trascurato, oltre a facilitare lavoro e manutenzione

 

In treno fin sulla cima

 

La monorotaia corre tra faggi e carbonaie

La strada la sceglie una vecchia mulattiera. E il passo è quello lento di chi non vuole perdersi niente. Da Pian delle Macinare, come andasse indietro nel tempo, il percorso attraversa la faggeta, passando per vecchie "carbonare" (e magari dentro la grotta), fin sulla cima (a oltre 1000 metri), quella dove il cielo incontra la montagna e il tempo non può che fermarsi. Anche se pare di sentire odore di legna che brucia e carne alla brace e i cori allegri di chi, tra quelle montagne ha sudato tanto, ma sempre col sorriso, i rumori, gli unici, sono quelli del vento tra le foglie, dei passi e delle chiacchiere" degli animali, tanto invisibili quanto curiosi. Poco importa se il tappeto è freddo di neve o caldo di foglie ed erba verde. Meglio di un parco giochi, perché il Parco regionale del Monte Cucco non chiude mai. E non è mai sempre davvero lo stesso. In comune con i parco giochi, però, ha un "trenino" che, comodamente e da seduti, consente di girarlo tutto, arrivando fin sulla cima del Cucco. Non c'è ancora, a dir la verità, ma il progetto è già stato presentato dall'Università degli Uomini Originari di Costacciaro in una conferenza dei servizi. L'idea è di conquistare quel turismo poco attratto dalle tantissime attività che il Cucco già permette di fare (come equitazione, sci di fondo, ciclismo di montagna, visite in grotta raduni e rappresentazioni culturali), ma che non vorrebbe perdersi escursioni o panorami particolarmente belli. "Questo progetto ‑ spiega l'ingegner Mario Mariucci ‑ è rivolto soprattutto a bambini, anziani e diversamente abili. Ma può essere utilizzato da chiunque, non solo per turismo, ma anche per lavoro e faciliterebbe, per esempio, l'accesso alla grotta o i lavori di manutenzione in quota". Vasta, secondo l'Università, la potenziale utenza.

Il progetto

È elettrico, silenzioso non impattante e non interferisce con l'ambiente. Quello che attende il Cucco, è un sistema di trasporto su monorotaia in ambito montano. "In Italia questo sistema di trasporto viene utilizzato soprattutto nei parchi ad altissima valenza ambientale e ha una concezione e costruzione estremamente semplice. Il suo utilizzo è particolarmente indicato nel caso di terreni montani fortemente acclivi, dove, per ragioni economiche o di impatto ambientale, non ri­sulti conveniente la realizzazione di strade carrabili". La monorotaia potrà trasportare passeggeri o merci, viaggiando sopra un'unica sede stretta (la rotaia). "La trave corre a livello del terreno e la locomozione avviene con trattori elettromotrici che trascinano carrelli allestiti, a seconda dei casi, per il trasporto di cose o persone. Principale vantaggio delle monorotaie, oltre alla loro affidabilità, è la capacità, con un piccolissimo impatto sul suolo, di realizzare percorsi accessibili in aree particolarmente impervie, altrimenti raggiungibili con opere stradali costose sia sul piano economico che ambientale. Inoltre, per loro caratteristica, rendono la fruizione del territorio più coinvolgente e vicina alla natura, al pari di una passeggiata naturalistica. La realizzazione dell'opera è relativamente veloce e affidabile, tenuto conto che il piano della monorotaia è realizzato con elementi prefabbricati e la tecnologia elettromeccanica impiegata è ormai di provata validità". Piuttosto stretta, la trave genera un'occupazione del suolo ridotta e, a circa un metro da terra, non disturba il normale passaggio degli animali. "Il sistema di trazione è elettrico e il movimento ottenuto da ruote dentate che scorrono lungo una cremagliera. Il motore elettrico fa poco rumore e consente buone capacità di frenatura, di accelerazione e la possibilità di superare pendenze accentuate. E’ possibile ottenere raggi di curvatura molto ridotti che permettono di progettare percorsi compatibili con i valori ambientali e paesaggistici del territorio montano in esame. I materiali, le forme e le soluzioni tecniche, sono dettate dal contesto ambientale e dalla scelta di minimizzare la pressione ambientale dell'opera. La rotaia (di lunghezza rettificata circa 680 metri), è costituita di un in profilato di acciaio fissato a una paleria di sostegno con piantoni e saette in tufo che vanno infissi nel terreno senza fondazioni di materiale cementante. II trattore è alimentato da corrente elettrica: per alta affidabilità, bassa manutenzione, elevata silenziosità e trascurabili emissioni ambientali. I carrelli a rimorchio per trasporto di persone garantiscono sedute 'a cavallo' con impugnature fronte passeggero e anche postazione idonea a ospitare in sicurezza carrozzine. La rotaia, infine, può essere rimossa senza lasciare impatti permanenti". L'intero percorso, che da quota 1.140 metri sale fino a 1.360 costeggiando mulattiere e sentieri secondari (per limitare gli impatti sulla vegetazione dell'area), dovrebbe essere percorso in 10 minuti circa, con velocità tra i 2,5 e i 7,7 chilometri all'ora. "La struttura che ospita il punto di accesso alla monorotaia e che svolge anche la funzione di punto di rimessa per il trattore e i carrelli è in legno, ha dimensioni contenute ed è vicino alla strada di accesso a Pian delle Macinare". Così da raggiungere la stazione con mezzi privati, facilitare l'accesso ai sentieri e permette di utilizzare servizi e aree attrezzate.

Elisa Venturi

Lettere al Direttore

IL RICORDO

Ivo Puletti, "il dottore"

Orgoglioso figlio della sua terra, della nostra terra, orgoglioso sposo, padre e nonno, Ivo è tornato alla Casa del Padre, in cui ha sempre creduto, lasciando a tutti, già in vita, un'immensità di bei ricordi. Gli studi ben condotti, l'intelligenza vivace, l'intuito acuto e, man mano, l'esperienza prolungata, unita alla dedizione, ne hanno fatto un bravo e coraggioso medico, stimato da, colleghi, ospedalieri e specialisti, per le sue capacità professionali, quando ancora gli ausili diagnostici erano molto limitati. Il dottore ascolta tutti, mette a proprio agio, recepisce qualsiasi linguaggio e lo interpreta ai fini medici. Rassicura, se ce n'è motivo, induce a preoccuparsi, se ce n'è motivo. Anni or sono, ancora in forma, al saluto e alla domanda: ‑"Dottore, come state?" ha risposto: "Bene, almeno mi sembra". Tante esperienze dolorose spiegano la saggezza di queste sue parole. L'uomo, uno di noi, buono, semplice, mai separato dal medico, per aver prestato il giuramento di Ippocrate, è una vera e propria "miniera di ricchezze". Torna la sua intelligenza, il suo intuito e si aggiungono la grande simpatia, la perspicacia, la sagacia, l'umorismo, l'ironia, la saggezza: caratteristiche e qualità che raramente si danno tutte appuntamento in una stessa persona. Ivo Puletti è stato e resterà per sempre "un personaggio", nell'accezione migliore del termine. Con una frase sicuramente fatta, ma che rende bene l'idea, si può dire che è entrato nella leggenda, la nostra leggenda, già da vivo. Raccontare quelli che possono essere definiti aneddoti, nemmeno a cominciare, perché non si saprebbe proprio da dove cominciare e dove finire. Chi lo conosce sa di cosa si parla. Tanti altri, pur non conoscendolo, ne hanno sentito parlare: è capitato a tutti di riferire simpaticamente su Ivo Puletti. Quanti di noi, della sua gente, ha "ribattezzato", cogliendo umoristicamente aspetti della personalità e dei comportamenti che ci sfuggivano: riflettendo, ci accorgevamo, poi, che ci aveva colti nel vivo, così come eravamo realmente. Ci ha aiutati nella malattia e ci ha donato tanti sorrisi nella vita di tutti i giorni. Così è stato e sempre sarà, nei nostri ricordi, Ivo Puletti. Un abbraccio a tutta la sua famiglia e un applauso per Ivo.

Graziano Gambucci