Numero 05 giovedì 17 marzo 2011

 

IL PERSONAGGIO La volontà di conservare quella conoscenza ha mosso l'opera di Lina

Una memoria da non perdere

La storia contadina in un tavolo

La volontà di non perdere la memoria. La soddisfazione e il gusto di poterla raccontare e di renderla vera mentre la arricchisce di particolari. Una vita raccontata per mezzo dei pupazzetti che anima e che si è costruiti, magari ispirati da persone reali che hanno fatto parte della sua vita o che ha solo incrociato. Personaggi che Lina Maestri, di Rancana di Costacciaro, ha inserito nella riproduzione dei luoghi di una vita vissuta nei campi. In una sorta di plastico della vita contadina che Lina custodisce come un tesoro. Una vita vicina negli anni, ma lontana nelle abitudini, negli oggetti e, spesso, nelle persone. Per questo ci tiene a ricordarlo quel mondo agricolo, attraversando per intero la civiltà contadina, quella che rischia di scomparire sotto trattori sempre più grandi e animali sempre più stretti in immensi capannoni. Il rispetto per la natura, l’impiego delle risorse del territorio per sopravvivere, senza sprechi, attenzione al risparmio energetico sono alcune delle cose delle quali parla, forse con un po’ di nostalgia. Quella di una giovinezza che se n’è andata, forse, di una famiglia di origine che non è più la stessa. Un modo di vivere del quale parla con gli occhi che brillano, mentre anima i personaggi che ha realizzato e racconta come li ha immaginati e cosa stanno facendo. C’è la scuola (pubblica), la chiesa con il prete di campagna, i campi con i buoi e la vigna. Nell’aia sono concentrati tutti i mestieri, smistati i raccolti e raggruppati gli animali da cortile, che ora restano in poche case. Lina racconta di quanto importante fosse la “battitura”, di un grano simbolo di quanto rendeva il podere e attorno al quale si intrecciavano e ruotavano tutte le mansioni della famiglia e gli scambi di lavoro col vicinato. La casa soddisfaceva tutte le esigenze della famiglia, ma anche degli animali che, in un certo senso, ne facevano parte. Fuori c’era il forno e poi il pollaio e il pozzo. Sotto terra, invece, la cantina, la dispensa, il magazzino, gli attrezzi, con falegnameria e officina, ai tempi in cui l’autosufficienza era una regola. Al piano terra ci sono gli animali, da riproduzione, da carne e da lavoro. Sopra la grande cucina con il focolare e le varie camere da letto, in una comunità guidata dal capo famiglia che trattava con fattore e padrone. In un sistema dove l’anziano non era un peso, ma una ricchezza. Il piano più alto era quello della soffitta, che veniva usata sia come camera per eventuali ospiti che come laboratorio, per tessere la canapa con il telaio, che serviva per le lenzuola o per creare stoffe per i vestiti. Un lavoro in genere femminile, uno dei tanti affidati alle donne in casa come nei campi: era, infatti, massaia, sarta, allevatrice (per gli animali da cortile come per gli ovini), cuoca.

SOCIALE

Fino a giugno, attività ludiche per bambini

A scuola di integrazione

Proseguirà fino a giugno Io + te siamo noi. Il centro di attività ludico-educativo, per bambini da 6 a 11 anni, è rivolto a tutti, ma in particolar modo agli extracomunitari. Un progetto possibile grazie all’impegno di Alessandra Martella, del servizio civile nazionale di Costacciaro e al contributo della Regione. L’attività è fissata nei giorni di lunedì e giovedì, dalle 13,30 alle 16, al centro socio-culturale onlus Le Fonti di Costacciaro, in piazza Garibaldi. Usciti da scuola, quindi, tutti i bambini possono pranzare con gli operatori nei locali del centro sociale, provvedendo autonomamente al cibo. “Il Centro attività - spiega il sindaco di Costacciaro Bellucci - è uno spazio di socializzazione e integrazione nel quale i bambini, veri protagonisti dell’attività, avranno a disposizione un aiuto nello svolgere i compiti assegnati dalla scuola e saranno coinvolti in laboratori manuali ed espressivi in cui sarà approfondito il tema dell’intercultura, attraverso il racconto di favole e attività espressive e manipolative. Saranno, poi, svolte attività di aiuto compiti e di laboratorio per permettere al bambino una maggiore conoscenza di sé e del proprio essere in gruppo e stimolare lo sviluppo di capacità di confronto e di collaborazione nello svolgere i compiti scolastici. Gli obiettivi che il Centro si prefigge di raggiungere nell’area dedicata all’aiuto compiti sono quelli di offrire uno spazio ulteriore alla scuola, in cui acquisire ed esercitare competenze comunicative, relazionali e linguistiche, occasioni di dialogo e stimoli tra coetanei. Inoltre lo spazio dedicato ai laboratori è un luogo di socializzazione e relazione in cui favorire l’autostima e l’autonomia dei bambini e l’acquisizione di competenze manuali ed espressive, favorendo la partecipazione al lavoro di gruppo”. “Non mi aspettavo così tanti iscritti al primo anno di attività spiega Alessandra Martella -. Ci sono tutti i presupposti per far davvero bene”. Quanti vogliano partecipare o collaborare posso contattarla allo 075-9172732.

Roberto Panetta