Anno 1° numero 9 giugno 2002

Grotte di monte Cucco pronte a riaprire

Pressing sulla Regione per la valutazione di impatto ambientale

di Daniele Sborzacchi

Grotte di monte Cucco vicine alla riapertura. Sensazioni positive che abbiamo raccolto a Costacciaro, dove il Comune governato dal sindaco Morelli sta facendo pressing sulla Regione per avere il via libera alla valutazione d'impatto ambientale che di fatto renderebbe fruibile a tutti il paradiso naturalistico del monte Cucco. In passato ci sono state diatribe varie tra Comune di Costacciaro, Comunità Montana e Università degli Uomini  Originari,  quest’ultima  proprietaria dell'ampia porzione di montagna che include anche gli oltre venti chilometri di cunicoli sotterranei. Dopo tante riunioni e aspri dibattiti, nell'ottobre scorso è stato trovato finalmente un accordo. L'Università degli Uomini Originari ha dato in gestione per trent’anni

                                                     Laghetto, Grotta delle Fate (Foto CENS )                                           

la bella fetta di montagna con la speranza che la riapertura del tratto turistico nei dintorni di Pian delle Macinare si concretizzi a tutti gli effetti, e che la sezione già aperta sull'altro versante di Val di Ranco, venga ristrutturata. Nel frattempo, da ottobre è in corso un meticoloso monitoraggio con uno studio di fattibilità che sarà redatto dall'Università di Urbino. Questo monitoraggio avrà la durata di un anno. Dopo di che tutti i lavori saranno rendicontati e si avrà, in caso di valutazione d'impatto ambientale favorevole, l’inizio dei lavori veri e propri per offrire alla popolazione ed ai turisti, un meraviglioso scenario speleologico e naturalistico. Il primo vero progetto di fattibilità era stato avanzato in tempi non sospetti dall'Università degli Uomini Originari di Costacciaro, che diedero incarico al Prof. Ambrosetti di valutare la possibilità di una riapertura delle grotte. In cifre, i lavori per le due entrate delle grotte di monte Cucco, consteranno di un finanziamento in vecchie lire, di un miliardo ed ottocento milioni. Di questi, un miliardo e duecento milioni saranno coperti grazie ai benefici dei Patti Territoriali per lo Sviluppo, mentre i restanti seicento milioni saranno a carico della Comunità Montana. L'unico ostacolo quindi rimane la valutazione d'impatto ambientale. A giorni alcuni esperti incaricati dalla Soprintendenza ai Beni Artistici, si recheranno in zona per esaminare in maniera più dettagliata la situazione. Il presidente dell'Università degli Uomini Originari, Natale Vergari, è consapevole che la svolta è vicina. «Abbiamo fatto di tutto per avallare la riapertura delle grotte. Ne trarrebbero giovamento non solo i Comuni della fascia, ma anche il comprensorio tutto. Siamo quindi concordi con il progetto, dal canto nostro speriamo vivamente che la valutazione d'impatto ambientale dia il necessario via libera all'inizio dei lavori». La fascia delle meraviglie aspetta con ansia la decisione, consapevole che turismo e sviluppo sarebbero i comparti maggiormente beneficiati. Tutti quanti esprimono soddisfazione per la vicenda, consci davvero che il tratto turistico di ottocento metri e quello prettamente adatto ad amanti della speleologia e professionisti del settore, possano divenire patrimonio indiscutibile della terra a ridosso dell’Appennino umbro‑marchigiano.

Daniele.sborzacchi@prometeoedizioni.it