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Anno VI° numero 191 31 maggio 2007
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COSTACCIARO CONSEGNA DATI CATASTALI: SCADENZA IL 30 GIUGNO Ici, da quest'anno si versa al Comune di Guido Giovagnoli Approvato il bilancio 2007 "senza nessun aumento per quanto riguarda Ici, Irpef e Tarsu, le cui aliquote sono ferme al 2000. Scelta operata consapevolmente pur in presenza di un bilancio di difficile gestione", ha premesso il sindaco di Costacciaro Rosella Bellucci, con la quale puntiamo le attenzioni su due aspetti relativi all'Ici. "È cambiata la modalità di riscossione dell'Ici - spiga il primo cittadino - che non è più affidata al soggetto intermediario Sorit, ma sarà incassata direttamente sul conto corrente postale intestato al Comune (numero 80774730): questo permette di disporre in poco tempo dei dati sui versamenti eseguiti e quindi rende più efficace l'attività di controllo rispetto al passato. Inoltre si potrà utilizzare 1'F24". L'altra aspetto riguarda l'attività di controllo e verifica sull'Ici avviata dal Comune a partire dallo scorso anno e gestita dal personale dell'ufficio tributi e dell'ufficio tecnico. Lo scorso anno è stata inviata a tutti i proprietari di immobili nel territorio comunale una lettera che li informava sull'avvio dell'attività di verifica invitandoli a un controllo autonomo sul corretto classamento catastale delle loro proprietà e al successivo aggiornamento. Come stanno le cose adesso? "Gli uffici hanno avviato l'attività di verifica iniziando dai fabbricati rurali e dagli immobili appartenenti alle categorie A/5 e A/6 (abitazioni ultrapopolare e di tipo rurale). Sulla base di queste verifiche sono state inviate a oggi circa 180 comunicazioni ad altrettanti proprietari di immobili. E dal controllo effettuato risulta una situazione non conforme e quindi invitiamo il destinatario all'aggiornamento della situazione catastale entro il prossimo 30 giugno per evitare il pagamento, oltre che dei tributi dovuti, delle sanzioni previste, delle spese di notifica e degli oneri per l'attività svolta dagli uffici catastali. Inoltre è importante evidenziare che la scadenza del 30 giugno è importante anche perché i fabbricati per i quali vengono meno i requisiti per il riconoscimento della ruralità (prima non soggetti al pagamento dell'Ici) devono essere dichiarati al catasto entro tale data per poter fruire di una sanatoria che non fa applicare le sanzioni previste dalla legge". Ogni variazione va comunicata all'ufficio tributi. "Prima di qualunque manovra sull'Ici conclude la Bellucci ‑ crediamo sia compito primario di ogni amministrazione recuperare eventuali situazioni di evasione totale e parziale per fini di equità e giustizia fiscale.” |
COSTACCIARO MARIA
CAVALIERI, 95 ANNI E TANTA VOLONTA' "Il lavoro non mi ha mai spaventata" Seconda storia di emigrati ospiti degli studenti della media coordinati dai professori e dall'esperto Euro Puletti Maria Cavalieri in Lanuti, detta Mary, nasce il 14 giugno 1912, a Chisholm (città del senatore del Minnesota David Tomassoni), nella contea di Saint Louis nel Minnesota, dove suo padre, Giuseppe, insieme al fratello Antonio e altri parenti, quali Adamo, era sbarcato (landed è scritto sui suoi documenti americani) il 1° novembre 1909 (probabilmente assieme a Efrem Bartoletti), per cercare fortuna. Tornata in Italia bambina, Maria va a scuola in più sedi scolastiche a Villa Scirca, di dove la sua famiglia è originaria, una delle quali trova posto in un locale dell'antica cartiera Colini. Mary si porta alla scuola elementare di Scirca un pezzetto di pane, due quaderni (uno a righe e l'altro a quadretti, devono bastarle per tutto l'anno), e il "foco" (una legnarella per la stufa) o un po' di "bracia' per lo scaldino. La scuola, tuttavia, rimane sempre fredda e rigida, non solo climaticamente. Nella scuola che frequenta Maria, infatti, i bambini sono spesso schiaffeggiati o messi in castigo, in un cantone o dietro alla lavagna, inginocchiati sul granoturco, e con le mani sotto alle stesse ginocchia. I parenti di Maria, fra cui uno di appena undici anni, lavorano duramente al Maglio Vecchio di Villa Scirca, un opificio destinato alla fabbricazione d'oggetti in rame d'uso domestico, il cui "comandante in capo" è Gedeone Antinucci. La fame è tanta e si rammollisce il pane, duro come il marmo, mandandolo giù furtivamente con due dita di vino nel bicchiere della cantina, o si ingoiano le cotiche del maiale con le “maregge" dentro, cioè quando, andate a male, brulicano di vermi. Da ragazza Maria, bella, forte di fisico e gagliarda di temperamento, "aiuta a mète", cioè va a prestare aiuto, per sole trenta lire nelle estenuanti mietiture amano con il falcinello. La nostra Maria, poi, si sposa con Paterniano Lanuti di Campitello di Scheggia (detto Patrignano) e dalla sua casa d'infanzia si trasferisce a vivere in una vecchia abitazione in pietra della famiglia Simonetti, situata proprio al di sopra del mulino di tale ragguardevole famiglia scircate, lungo l'allora rapido e cristallino torrente Scirca. Più tardi Mary si trasferisce a Frascati per lavorare, come cameriera, al Nobile Collegio di Mondragone. Nel 1958 si sposta quindi in Belgio, dove dal 1948 suo marito, da poco tornato dal fronte della Seconda guerra mondiale, era andato a fare il minatore nelle locali miniere di charbonnage e nelle anguste e soffocanti tailles e couches, cioè negli spaventosi cunicoli scavati negli strati del locale carbon fossile. Lei, volenterosa come sempre, aiuta il marito, instancabilmente, in tutti i modi. Un giorno, fuori della miniera, vede emergere dalle profondità della terra alcuni spettri dell'inferno, tutti neri e con il solo contorno occhi bianco: è una "sciolta" di minatori che stacca dal turno di lavoro: fra essi, il marito che lei non riconosce. Il suo sogno più grande, tuttavia, rimane sempre la casa, una casa a Costacciaro che le costa molto caro: 800 lire, quando lei e il suo consorte, nonostante i tanti sacrifici, non ne hanno ancora intasca che 100. Continuano, però, a lavorare sodo, lavorano e sperano, sperano e lavorano, finché il sogno, un bel giorno, non si fa realtà. Una realtà visibile ai piedi del colle eretto di Costacciaro, verso oriente, a due passi dalla fontana che il regime fascista fece costruire nel 1943. "II lavoro non mi ha mai spaventata" è la frase con la quale, sicura come sempre, Mary si accomiato dopo aver calorosamente salutato, mentre riprende la sua inesausta attività alle prese col buon pane quotidiano e la saporosa pasta di casa. |