Anno V° numero 163 settembre 2006

 

 

COSTACCIARO BOLLETTE 2005 LE RAGIONI DEL CONTRIBUTO SPIEGATE DAL SINDACO ROSELLA BELLUCCI

Servizio idrico, ecco il rimborso

di Guido Giovagnoli

Acqua, argomento sempre strettamente attuale. In quest'occasione le attenzioni si spostano al servizio idrico 2005 a Costacciaro per il quale è pronto un rimborso. La giunta comunale ha infatti stabilito di erogare un contributo di 25.50 euro sull'annualità di detto servizio relativo al 2005, a titolo di rimborso della quota fissa per la tariffa domestico‑residenti. "L'amministrazione ‑ ha spiegato il sindaco Rosella Bellucci ‑ ha voluto dare un segnale: la costituzione di un fondo di 3mila euro per l'abbattimento della quota fissa, vuol rappresentare un sostegno economico per i nuclei familiari con bassi consumi d'acqua e basso reddito, spesso rappresentati ad esempio da un'unica persona pensionata o che vive in coppia. Per tali nuclei ‑ ha proseguito la Bellucci l'incidenza della quota fissa, in rapporto al consumo effettivo, diventa abbastanza gravosa e quindi abbiamo deciso di prevedere un contributo che azzera l'importo della quota fissa riferita alle bollette dell'anno 2005. L’intento è che tale proposta possa essere raccolta dall'ambito ottimale n. l attraverso un regolamento ad hoc così come è avvenuto in altre regioni". Da qui ecco il bando pubblico al quale possono inoltrare la domanda di richiesta di contributo i cittadini che sono in possesso dei seguenti requisiti: residenza a Costacciaro dell'intestatario delle bollettazioni del servizio idrico relative al 2005; indicatore Isee fino a 10.632,94 euro da allegare alla domanda di richiesta contributo (il calcolo dell'Isee potrà essere richiesto all'ufficio ragioneria comunale, e verrà effettuato dietro presentazione di idonea documentazione); infine essere in possesso delle ricevute del pagamento del servizio idrico del 2005. La domanda per il contributo di 25.50 euro deve essere presentata compilando il modello appositamente predisposto in distribuzione presso il comune e dovrà pervenire entro il prossimo 31 ottobre. II comune accertata la presenza dei requisiti, esaudirà le domande presentate dai cittadini sino all'esaurimento del fondo di 3mila euro messo a disposizione, a partire dai titolari di indicatore Isee più basso.

Che cos'è I'Isee

L’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) conosciuto anche come "riccometro", consente di valutare, con criteri omogenei su tutto il territorio nazionale, la reale situazione economica dei cittadini che richiedono prestazioni sociali agevolate o agevolazioni nelle tariffe di servizi di pubblica utilità. L’Isee tiene conto del reddito, del patrimonio mobiliare e immobiliare di tutto il nucleo familiare, delle franchigie sul reddito, delle franchigie sul patrimonio, dei componenti del nucleo familiare: ad esempio a parità di situazione economici, una famiglia composta da un maggior numero di persone, o che ha all'interno una persona con handicap, avrà ai fini Isee un indicatore più basso (e quindi più possibilità di accesso alle prestazioni sociali o avrà diritto a maggiori agevolazioni tariffarie).

Weekend “con la grotta”

Si è svolta nel weekend del 24 settembre, nell'ambito delle Giornate europee del patrimonio, una serie di eventi dedicati alla "Grotta del monte Cucco: un patrimonio tra natura e cultura". La due giorni è stata vissuta tra conferenze, visite guidate al museo-laboratorio del Parco ed escursioni nel nostro splendido territorio.

LETTERE AL DIRETTORE

Picciafavole da Costacciaro...

Nel 1995 ho pubblicato il libro "Storia di Costacciaro" che per puro caso è capitato nelle mani di Renato Covino, titolare della cattedra di storia all'università di Perugia. L'ha giudicato meritevole e interessante e ne ha promosso la pubblicazione a cura del comune di Costacciaro.

Ernesto ‑ Era un vecchio calzolaio che abitava nella casa di Alfeo. Un paesano gli commissionò di mettere bollette sulla nuova suola delle scarpe da lavoro, ma al momento di pagare disse che il prezzo era caro; Ernesto, un po' permaloso, disse solo: "Arcaccio le bullette". Così fece e rovinò le scarpe nuove.

Pretura di Gubbio ‑Alcuni ricchi giovinastri un po' prepotenti si divertivano a cacciare dal paese i contadini che dopo al messa delle ore 11.30 si fermavano nel piazzale delle pecore a giocare a morra e scambiare qualche chiacchiera. Nel 1986 i giovani contadini decisero di opporsi a questo sopruso. Ne nacque una grossa scazzottata e un colono asportò con un morso una falange alla mano di un signorino che denunciò la ferita al pretore di Gubbio. I coloni stavano per essere condannati, ma il giovane pretore piemontese volle approfondire quanto denunciato dall'avvocato e, cosa straordinaria, assolse i contadini e proibì il ripetersi di questo abuso.

Teatro e ballo ‑ Nel grande refettorio del convento delle Grazie espropriato nel 1861 fu costruito un teatro con i palchi di legno, demoliti nel 1950. Fu al centro di ogni attività ricreativa e culturale grazie alla maestra Emma Ronconi che fondò e guidò per tanti anni la filodrammatica. Ricordo bene perché ero l'attore più giovane. Ricordo i più assidui collaboratori, Cardino e Malagodi che accendevano il fuoco e preparavano il caffè. In inverno era l'unica sana e ricreativa ricreazione. Per Carnevale il comune lasciava aperto il teatro gratuitamente e un trio suonava gratis tutto il giorno. Le feste da ballo avevano la bella e moderna usanza di un rispettoso ruolo della dama, e in varie occasioni sceglieva lei il cavaliere e almeno una volta doveva essere portata al botteghino. Si cantava: "Né di venere né di marte ci si sposa o si parte".

Superstizioni ‑ Il diavolo con la mano infuocata ha fatto i cinque spacchi sopra il Caprile. La strega prendeva di notte la cavalla del contadino della Badia e la riportava tutta sudata. Si credeva fermamente nel malocchio e povera quella donna a cui la diceria pubblica lo attribuiva. Furono bruciate vive tante presunte streghe, specie delle regioni protestanti. Portava sfortuna far cadere olio e sale e si cantava il ritornello "della cicala o pan del re".

La gregna ‑ Era un modo elegante e speciale di far conoscere la fidanzata ai futuri suoceri. Il fidanzato e i suoi amici verso le 17 al campo della fidanzata e mietevano di gran lena un'intera passata e regalavano la prima gregna alla fidanzata. Poi arrivava la madre della fidanzata con la canestra in testa e il prelibato arrosto.

La transumanza Significa il transito delle pecore che si recavano dai pascoli di pianura divenuti aridi a quelli ancora freschi dei monti Appennini umbro­abruzzesi. Per la legge dell'imperatore Federico II lungo le strade della transumanza si dovevano lasciare quattro metri di terreno a prato per far vivere le pecore durante il transito. L’erba di montagna ha delle sostanze che purificavano la carne. Infatti se si infortunava una pecora durante il tragitto, si dava in pasto ai cani ed era mangiabile solo dopo almeno dopo quindici giorni di montagna.

Ruggero Peppino Lupini