Anno XVIII - N. 6 - 27 marzo 2005

COSTACCIARO

 

 

Alla ricerca degli oggetti smarriti

Progetto didattico della scuola media: un corso di "recupero" per ragazzi un po' in difficoltà diviene uno strumento originalissimo per ricercare nuove strade per la scuola

La recita dei ragazzi poeti: smarrimento degli oggetti e delle persone. È l'enigmatico titolo di un originalissimo progetto didattico, promosso dalla scuola media "Efrem Bartoletti" in collaborazione con il noto attore, poeta, drammaturgo eugubino Lucio Vinciarelli, professionista di una certa fama, noto al grande pubblico per aver preso parte ad alcune fiction e un noto spot televisivo. La sua passione è, tuttavia, quella di lavorare con i ragazzi e, in questo caso, con quelli che non si definirebbero "i primi della classe", ma quelli con più difficoltà di espressione, con qualche abilità da recuperare. Ecco che, quindi, ad una degli insegnanti della scuola, la prof.ssa Patrizia Biscarini, è venuta l'idea di coinvolgere Lucio Vinciarelli in quello che, in gergo didattico, si definirebbe un "corso di recupero" per gli alunni con qualche difficoltà. È nato così il Progetto poesia, teso a sviluppare le capacità nascoste, le doti creative e le intuizioni poetiche che molti ragazzi hanno senza saperlo. Con l'aiuto e la guida di Vinciarelli, che ha alle spalle una lunga carriera di poeta, s'intende portare alla luce quel poeta che molti ragazzi hanno dentro a totale loro insaputa. Il corso, iniziato sabato 5; "Neve o non neve!" commenta la professoressa Biscarini, condurrà i ragazzi per oltre tre mesi alla scoperta, innanzitutto, degli "oggetti smarriti". In una serie di interviste, condotte per le strade di Costacciaro, i ragazzi inviteranno gli interlocutori a rivelare gli oggetti più cari "smarriti". "Ebbene, raccolti questi oggetti, i ragazzi dovranno cercare di 'recuperarli' trasformando l'oggetto perduto in una lirica". Per ogni oggetto, una poesia; per ogni poesia, un autentico ritrovamento. Sarà proprio grazie alla creatività dei giovani poeti, moderata dall'esperienza dell'attore‑poeta adulto, che sarà possibile impedire che lo "smarrimento" dell'oggetto divenga un'autentica "perdita", totale e senza rimedio."Oltre ad apprendere le tecniche più importanti della lirica, i ragazzi dovranno affinare le proprie capacità espressive" dice l'insegnante "migliorare la propria espressività corporea, la propria dizione, la propria interpretazione della poesia." Solo così, e questa è la parte più difficile del progetto, sarà possibile interpretare nella maniera migliore la propria lirica. Ogni poesia, infatti, sarà filmata realizzando una sorta di breve cortometraggio‑spettacolo, anche grazie alle attrezzature di cui è dotata la scuola. "II filmato è stata la scelta più opportuna" commenta la Biscarini "poiché impedisce che questi ragazzi, che sono anche molto timidi, si blocchino in una pubblica rappresentazione. Molto meglio presentare i frutti delle loro fatiche come 'un fatto compiuto, per rendere il corso decisamente più rilassante e meno carico di timori ed ansie." Appuntamento, quindi, alla fine di maggio per la presentazione dei video. Cosa che, tra l'altro, è divenuta uno dei metodi didattici più usati nella scuola media.