Anno XVIII - N. 22 - 20 novembre 2005

COSTACCIARO

 


Padre Placido Maria da Todi

Dalla consultazione del "Registro degli Eremiti Professi della Congregazione di Monte Corona dal 1860 et ultra" (alla lettera P, p. 241, n.° 5), apprendiamo come il padre eremita camaldolese di Monte Corona, don Placido Maria da Todi, al secolo Ormisda Luci, figlio di Giuseppe e di Giovanna Ciccaglia, nacque, a Todi, il 5 agosto del 1823. Entrato postulante in Religione il 9 settembre 1840, rivestì l’abito monastico il 10 ottobre 1840. Fatta la sua professione solenne il 14 ottobre 1842, l’eremita tuderte fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1847. Ottenuta dapprima la secolarizzazione temporanea, poi perpetua, dalla Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, ritornò allo stato laicale.

 

Successivamente, tuttavia, fece ritorno all’Eremo tuscolano di Frascati (attuale casa generalizia della congregazione) e, ripreso l’abito camaldolese, in qualità di sacerdote oblato, dopo aver sofferto molto in vita, a causa della sua salute precaria e cagionevole, morì santamente a Frascati il 17 febbraio 1891, all’età di 68 anni. Padre don Placido fu uomo assai colto, eccellente calligrafo, pittore ed antilogo di vaglia.

 

Lasciò numerose opere manoscritte, di genere storico, che si conservano, tuttora, nell’archivio della congregazione montecoronese. Nei suoi scritti, lo storico camaldolese si firma, spesso, come "D. Placido Maria Er(emita) Cam(aldolese) Scriba capitolare". Soggiornando all’eremo di Monte Cucco nella seconda metà del XIX secolo, padre don Placido ne trasse materia sufficiente per scrivere la "Storia di Monte-cucco" (1862 circa), in cui, con meravigliose immagini, descrive tanto l’eremo di San Girolamo quanto i suoi più suggestivi dintorni.

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