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giovedì 19 gennaio 2006 / Anno VII numero 19 |
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Costacciaro |
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Università degli Uomini Originari: apertura alle donne nel regolamento a breve ufficializzato A Costacciaro nuovi statuti vecchie discriminazioni ANNALISA PAFFI COSTACCIARO - Un nuovo Statuto per l'Università degli Uomini Originari di Costacciaro. Non ancora ufficialmente presentato, il nuovo documento conterrebbe ufficiosamente alcune novità. E il termine novità calza a pennello visto che il vecchio statuto fu compilato il 20 giugno del 1841. E calza ancora di più a pennello se si fa riferimento ad una norma ora contenuta nel nuovo documento: finalmente dopo più di 150 anni anche le donne sposate potranno entrare a far parte dell'Università degli Uomini Originari di Costacciaro. Nonostante che nel 1948 la Repubblica Italiana avesse equiparato i diritti degli uomini con quelli delle donne, per le regole dell'Università fino ad oggi, non funzionava esattamente così. Ma chi effettivamente può entrare a farne parte? L'Università degli Uomini Originari di Costacciaro estènde la sua influenza sopra 1.642,80 ettari, di aree di bosco e di pascolo del Monte Cucco e aree limitrofe di cui ha "godimento ed utilizzo" Un "potere" sulla montagna che in tempi più recenti ha fatto sentire la "presenza" dell’Università in tutte le azioni e i progetti che hanno interessato il territorio. Oggi è costituita da solo 42 ceppi di famiglie (in origine erano 100) denominate condomini che posseggono i requisiti previsti dallo Statuto: risiedere da 100 anni a Costacciaro, o in alternativa pagare una quota proporzionata al numero di anni di effettivo domicilio, non inferiore comunque ai dieci. Una appartenenza all’Università o affrancatura come viene chiamata, piuttosto ridotta: erano infatti esclusi i lavoratori, i Casengoli e le donne maritate. Una partecipazione dunque non così popolare e collettiva ma discriminante per censo e sesso, che appare ancora più strana se si pensa che la legge sugli usi civici della montagna del 1927 a cui l'Università dovrebbe far riferimento, prevede l'accesso alla totalità dei residenti del comune e delle sue frazioni. Questo fino ad oggi, fino cioè alla stesura del nuovo statuto. Inoltre se dovesse risultare vera l’indiscrezione di cui siamo venuti a conoscenza, nel nuovo statuto l’affrancatura sarà garantita solo a chi risiederà nel Comune da 100 anni o potrà pagare una quota sociale di ben 30.000 euro. |
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