Periodico mensile gratuito

anno 0, numero 5/2009 (giovedì 30 aprile 2009)

 

Viaggio al centro della terra

Aperta al pubblico la Grotta del Monte Cucco

Pervenni all’entrata d’una gran caverna, dinanzi alla quale restai alquanto stupefatto e ignorante di tal cosa... E stato alquanto, subito salse in me due cose: paura e desiderio: paura per la minacciante e oscura spilonca, desiderio per vedere se là entro fusse alcuna miracolosa cosa”.

Queste parole che esprimono sgomento e meraviglia al tempo stesso sono del grande umanista Leonardo Da Vinci e ben descrivono quello che i primi esploratori devono aver provato davanti all’ingresso della Grotta del Monte Cucco. Un squarcio nel ventre della montagna che scende a più di 900 metri di profondità, sviluppandosi per oltre 30 chilometri di gallerie e offrendo allo sguardo del visitatore un dedalo di passaggi e cunicoli che si aprono su “saloni” dai nomi evocativi: la Cattedrale, la Sala Margherita, il Giardino di Pietra, la Sala del Becco, la Sala delle Fontane, il Passaggio Segreto, la Sala Terminale. Ambienti che l’acqua ha modellato pazientemente conferendogli l’aspetto di stanze di un palazzo incantato, i cui fregi sono imponenti stalattiti, stalagmiti, suggestive formazioni calcaree interne, l’acqua che lentamente scava la roccia. Dovevano apparire così stupefacenti queste formazioni agli occhi di chi nei secoli si era avventurato nella grotta, da far nascere nella popolazione, come ben ci ricorda il Professor Euro Puletti, assessore alla cultura del Comune di Costacciaro, la convinzione che essa fosse dimora di fate e nascondiglio di tesori. Sempre secondo la credenza popolare i suoi anfratti avrebbero offerto rifugio a ladri, lupi, ma anche a Santi. <<La tradizione vuole che l’antro posto lungo il versante occidentale della montagna servisse da eremitico rifugio ad un’enigmatica Sant’Agnese di Costacciaro, della quale rimarrebbe, insolita reliquia, una treccia pietrificata>> aggiunge il Professor Puletti. Di grande fascino sono anche i segni del passaggio dei primi esploratori che nel XVI secolo si avventurarono alla scoperta della grotta. Ancora oggi sono ben visibili nomi e date tracciati col nero fumo delle torce, chiaramente incisi sulle pareti. È possibile distinguere in particolare due nomi “Adramando 1555”, “Ludovico 1551”, la cui identificazione è ancora molto dibattuta. Ma è del 1517, come ha voluto precisare Puletti, secondo una tradizione scritta, la data più antica, tracciata da un anonimo esploratore. La Grotta, gioiello del Parco Regionale del Monte Cucco, dal 18 aprile è aperta a tutti ed è visitabile attraverso un percorso escursionistico di circa 800 metri che si snoda lungo un tracciato su terra, passerelle e scale in acciaio e consente di visitare le diverse sale rese spettacolari da imponenti formazioni stalattitiche e stalagmitiche. È così che indossato il casco protettivo si è pronti ad entrare in una dimensione altra, un vero e proprio viaggio al centro della terra, che ancora regala, come poche cose riescono a fare, lo stupore e l’emozione di trovarsi faccia a faccia con la grandezza della natura.

Carmen Nardi

 Per informazioni e prenotazioni www.grottamontecucco.umbria.it

Tel e Fax: 075.9171046, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00 La prenotazione per le escursioni è obbligatoria.