La nostra storia sotto Napoleone
Bonaparte
Silvana Tommasoni rievoca un'importante pagina
dell'epoca
Il libro analizza gli influssi politici,
istituzionali e sociali del periodo sul paese
Per l’autrice altro successo dopo il
cavalierato della repubblica
Sarà presentato sabato 22 novembre alla
sala San Marco del museo-laboratorio
Costacciaro sotto Napoleone Bonaparte
Imperatore. Silvana Tommasoni rievoca nella sua ultima fatica letteraria
un importante e poco noto periodo storico del comune. Il libro dal
titolo "Costacciaro da Napoleone al Congresso di Vienna, storia e
mutamenti istituzionali 1796 ‑ 1815" sarà presentato sabato 22 novembre,
alle ore 11, presso la sala San Marco del museo‑laboratorio del Parco di
Monte Cucco nell'ambito di un iniziativa del presidente della Provincia
Giulio Cozzari. Saranno presenti anche il sindaco Rosella Bellucci e il
professore Mario Tosti.
Lo studio
Il volume si compone di quattro
capitoli, tre dei quali dedicati agli influssi politici, istituzionali e
sociali del governo napoleonico sulla storia di Costacciaro dal 1796 al
1815. In esso, la Tommasoni, muovendosi agilmente, ma sempre con estremo
rigore, dalla storia generale della nascita e dello sviluppo del
fenomeno napoleonico (a partire dalla campagna d'Italia del 1796 fino al
suo definitivo tramontare, col congresso di Vienna del 1815), mostra
come Costacciaro, stretta tra il Papa e l'Imperatore, non soccombesse,
ma reagisse, con tempestività, ai mutamenti epocali allora in atto, ora
accogliendoli con entusiasmo, ora opponendovisi platealmente, come
avvenne con la rivolta capeggiata dalla famiglia Bernabei. La
"municipalità" di Costacciaro, benché allora poverissima, fu, dunque,
attraversata, anch'essa, da fermenti politici ed ideali, che non la
videro mai del tutto supina ai poteri forti dell'epoca. Costacciaro fu,
infatti, viva anche in epoca napoleonica, poiché legata al mondo per
mezzo della Flaminia e per il tramite di menti egregie, come quella del
nobile scrittore Camillo Massarello Massarelli Fauni, nel piano nobile
del cui palazzo rinascimentale costacciarolo si svolsero, talora, le più
vibranti sedute del consiglio comunale. Sotto la Repubblica Romana,
l'Italia era stata territorialmente suddivisa, in base al modello
francese, in dipartimenti, cantoni e comuni. La nostra "zona sub
appenninica" fu ascritta, così, al dipartimento del Metauro con capitale
Ancona, al distretto di Urbino, e al cantone rurale di Gubbio. A datare
dal 1796, "per difendere lo Stato della Chiesa nelle presenti calamità",
i costacciaroli dovettero elargire offerte in danaro per sostenere
l'esercito pontificio. La fatica di Silvana ci restituisce, vivi e
freschi, i nomi ed i cognomi di tutti i costacciaroli che fecero
inenarrabili sacrifici economici per garantire la sicurezza dello Stato
della Chiesa, dai magistrati giù giù fino ai "casengoli", i più poveri
fra tutti, che, pur volendolo, non riuscirono a donare alcunché. A
partire dal 1798, un consiglio comunale, convocato d'urgenza a
Costacciaro, dovette prendere atto del "nuovo ordine" e del nuovo corso
che imponevano il giuramento di obbedienza alla repubblica francese.
Tale "cosa pubblica", tuttavia, richiedeva, anch'essa, dei sacrifici non
indifferenti ai cittadini, già stremati dalla generalizzata miseria. "Le
continue contribuzioni per il mantenimento delle truppe, tanto francesi
quanto pontificie ‑ come scrive la stessa autrice nell'introduzione al
suo libro ‑ portarono, in tal modo, il paese in gravi condizioni di
disagio economico al punto che per sopravvivere gli abitanti erano
costretti a cibarsi di alimenti 'che in altri luoghi se ne vogliono per
alimentare le bestie`". "Tempo de carestia, pan de veccia", ripeteva,
tradizionalmente, la nostra gente, facendo, inconsciamente, memoria
storica di tali periodi d'estrema miseria. Questa fatica letteraria è
una delle tre grandi mete che Silvana Tommasoni conquista quest'anno,
dopo il prestigioso cavalierato della repubblica e la laurea di sua
figlia Sara: una trilogia di meritatissime soddisfazioni!
Archivio storico comunale
Felicitandosi per la pubblicazione di
questo libro, l'amministrazione municipale si unisce, inoltre, al più
fervido auspicio, espresso da Silvana Tommasoni, in merito al ritorno a
Costacciaro dell'archivio storico comunale. Tale operazione culturale è
condivisa anche dal parroco don Nando Dormi, il quale si dice propenso a
mettere a disposizione un apposito locale, soprastante le navate della
chiesa di San Francesco.
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