Quasi tutti i
religiosi originari da Costacciaro (moltissimi dei quali raggiunsero gradi
elevati nella gerarchia ecclesiastica), provenivano dai Minori Conventuali
di S. Francesco.
Si apprende dal codice di Fra Giordano
(1336) che la Provincia Serafica di S. Francesco aveva nove Custodie.
La IV era la Custodia Eugubina, da cui
dipendevano i Conventi di:
Gubbio
Gualdo Tadino
Nocera
Caprignone
Costacciaro
Seguendo la serie cronologica, Costacciaro
diede la luce ai:
Ministri Provinciali
Bonaventura Pio Fauni (1541)
Jacobus Fauni (1547)
Dionysius Sammattei (1574)
Bernardinus Boldrini (1577)
Gaspar Baldirenzi (1603 )
Michael Vergari (1700)
Franciscus Bernabei (1800)
Thomas Bontempi (1817)
Anthonius Bernabei (1844)
Josephus Bellucci (1955 )
Vescovi
Bonaventura Pio Fauni (9 aprile
1549)
Ministri Generali dell'Ordine
Bonaventura Pio Fauni (1543 )
Beati
Frà Aegidius Mich. Beccoli (+ circa
1650)
Tra le figure minori, ma importante per
l'arte che praticava, vi fu un frate, frà Nicola, espertissimo nelle
vetrate decorate: "magister fenestrarum seu pictor", morto circa nel 1590.
Nel 1577 Costacciaro ospitò il Capitolo
dell'Ordine a cui parteciparono 300 frati con il Generale dell'Ordine,
Pier Antonio Camillo da Nocera.
Questa tradizione francescana continua con
le vocazioni più recenti:
Giuseppe Bellucci, nato a
Costacciaro il 20‑XI‑1918
Aldo Palazzari, nato a Costacciaro
il 20‑II‑1920
Giacomo Morotti, nato a Pechwill (U.S.A.)
il 25‑VII‑1930
Luigi Lupini, nato a Costacciaro il
2‑II‑1931,
Fernando Vergari, nato a
Costacciaro il 27‑III‑1937
Ecco le biografie dei costacciaroli,
religiosi, più famosi:
Bernardino Boldrini
(1600)
Religioso dei Minori Conventuali, fu
Maestro di Teologia e Lettore nelle Università di Padova e di Perugia.
Lasciò molti trattati manoscritti di
Teologia, e morì in Costacciaro nell'anno 1500
Frà Bonaventura Pio Fauni
(1496‑1562)
Uno degli uomini più insigni di
Costacciaro fu il Padre Bonaventura Fauni nato a Costacciaro nel 1496 e
morto a Gubbio nel 1562.
Fu legato da affettuosa amicizia ai conti
Pio di Carpi, Leonello e Rodolfo, quest'ultimo Cardinale.
Il cardinale Rodolfo Pio gli donò la sua
Arme ed il cognome Pio. Padre Bonaventura Fauni assunse così l'altro
cognome (cognomentum) di Pio.
Quasi certamente il giovane Fauni entrò
nell'Ordine di Gubbio dove il Padre Mariano Bei aveva fondato un piccolo
seminario per raccogliervi vocazioni umbre o del luogo.
Costacciaro faceva parte, con Caprignone e
Gualdo Tadino, della Custodia che faceva capo al convento di Gubbio, Caput
Custodiae Eugubinae; il Sigillum conservato ancora oggi nel Convento di S.
Francesco di Gubbio ne fa fede.
In ossequio alle Costituzioni dell'Ordine
e agli Statuti della Provincia Umbra di san Francesco, dopo il noviziato e
la professione religiosa, fra Bonaventura fu mandato a Padova dove studiò
filosofia e teologia, conseguendo il grado di Baccelliere. In quel giro
d'anni fu ordinato sacerdote.
Dal 1528 al 1534 fu Reggente degli Studi a
Padova.
Dal 1535 al 1541 Reggente a Venezia, nella
"magna domus" o "Cà Granda".
Pur con tali incarichi, e secondo la
tradizione dell'Ordine, si dedicò alla predicazione. Da una nota
manoscritta (pubblicata in Miscellanea Francescana) risulta che
Egli dal 1536 calcò i pulpiti più ambiti e famosi d'Italia (Genova,
Vicenza, Roma, Firenze, Napoli).
A Padova insegnò all'Università la
dottrina di Scoto, il grande maestro Francescano.
Nel 1541 divenne Ministro Provinciale
dell'Umbria.
Nel 1543 fu eletto nel Capitolo di Ancona
Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali.
Nel 1546 nel Capitolo Generale di Venezia
fu riconfermato nella suprema carica con stima e votazione plebiscitarie.
Come Ministro Generale dell'Ordine
partecipò dal 1543 al 1547 al Concilio di Trento durante il quale, in
questioni di fondamentale importanza, mostrò il suo acume teologico.
Nella Storia del Concilio di Trento
di H. Jedin, si trova spesso citato il Padre Bonaventura Pio Fauni
affiancato a celebri teologi come il Seripando, il Visdomini, il Musso, il
Delfini (questi ultimi tre erano Conventuali).
Nel 1549 mentre predicava la quaresima a
San Lorenzo Maggiore di Napoli, lo raggiunse la nomina a vescovo di Acqui
da parte di Paolo III' che molto lo stimava.
Governò con saggezza quella Diocesi per
dieci anni, fedele all'obbligo della residenza.
Nel medaglione portante la sua effige, nel
salone del Vescovato di Acqui, è scritto che fu Generale dell'Ordine dei
Minori Conventuali.
Quando lasciò la Diocesi gli subentrò il
nipote Pietro Fauni appartenente ‑al clero secolare.
Monsignor Pio si ritirò nel convento di
Gubbio dove coltivò l'amicizia col Duca d'Urbino, Guidobaldo II°, del
quale fu ascoltatissimo consigliere.
Frutto dei buoni rapporti col Duca fu la
erezione in Gubbio del monastero delle Cappuccine detto del Buon Gesù.
A lui si deve la ristrutturazione (a
fundamentis) dell'ala del convento di S. Francesco di Gubbio destinata per
sua precisa volontà a ospitare gli infermi e i predicatori (1549 ).
Lasciò una cospicua biblioteca di circa
trecento volumi (tra incunabuli e cinquecentine) che sono la misura della
sua cultura teologica‑patristica e dei suoi interessi.
Il Costacciaro (così era anche chiamato)
morì nel convento di Gubbio il 17 gennaio 1562 e fu sepolto nella chiesa
di San Francesco dové una breve memoria scolpita lo ricorda, a metà della
navata di destra.
Devoto com'era di San Bonaventura fece
costruire un altare in suo onore (è quello dove si venera il corpo della
Beata Franceschina da Chioggia).
Ringrazio Padre Giacomo Bigoni per le
notizie fornite.
Pietro Fauni Costacciaro
(1524‑9 settembre 1592)
Nacque a Costacciaro nel 1524.
Il 31 dicembre 1547 Magister Davitt
q.Nannis magistri Davitti chiese al Consiglio Comunale di Gubbio di
concedere la cittadinanza eugubina al giovane signore Petrus Mariocci
Fauni da Costacciaro, studente nel Ginnasio di Padova.
Lo presentò come particolarmente degno per
i suoi costumi e virtù: ottenne la cittadinanza eugubina con tutti i
privilegi e prerogative che ne potevano derivare.
Fu ascritto alla nobiltà eugubina e
mantenne l'appellativo "il Costacciaro" per ricordarne l'origine.
Divenne Vescovo di Acqui nel 1559
succedendo allo zio, Padre Bonaventura Pio Fauni. Papa Sisto V ° lo creò
poi Vescovo di Vigevano.
Lo Jozzi, nel volume "Il Piemonte Sacro",
dice che lasciò Acqui nel 1585. Ma questa data contrasta con quanto è
scritto nel medaglione portante la sua effige, nel salone del Vescovato di
Acqui: "rinunziò nel 1584".
Pietro Fauni, pur rimanendo poco in
Diocesi (dopo il Concilio Tridentino espletò varie missioni per
l'Imperatore Massimiliano II° d'Asburgo e per Filippo Il' Re di Spagna)
ebbe il tempo per un Sinodo diocesano.
Nel periodo tra i due Vescovati, fu
Preposto di S. Maria della Scala in Milano, nel 1582.
Lo afferma un documento presso la
Biblioteca Ambrosiana Lettera a S. Carlo.
Nel Concilio Tridentino rivendicò alla
Chiesa la sua dottrina unitamente ad altri Padri.
Fu creato Principe del Sacro Romano Impero
da Massimiliano II° d'Asburgo, Imperatore Romano e Re di Germania
(1527‑1576).
Fu creato Consigliere e Senatore del
Ducato di Milano da Filippo II ° d'Austria, Duca di Milano, Re di Sicilia,
Duca delle Fiandre, Re di Spagna (1527‑1598).
Ebbe altri incarichi da Rodolfo Il'
Imperatore (1552‑1612).
Come Riformatore delle vecchie leggi
restituì ai cittadini genovesi, con vantaggio della Repubblica, pace e
tranquillità.
Fu ottimo Predicatore, Filosofo; Teologo,
Oratore.
Morì nel 1592 a Vigevano, ove nel Duomo,
in un maestoso sepolcro in marmo nero, sono conservate le sue Spoglie.
Bonaventura Fauni, suo nipote, si unì in
nozze con Vincenza, figlia di Lelio Massarelli nobile eugubino, il 7
febbraio 1597.
Il "curriculum" di questo prestigioso
Vescovo è descritto in un dipinto ad olio su tela (dimensioni cm. 78 x
100) la cui riproduzione a colori è inserita nel Volume.
PETRUS.FAUNIUS.COSTACCIARIUS.NOBILIS.IGUVINUS./PONTIFEX. AQUENSIS.DEIN.VIGLEVANENSIS/S.R.I.PRINCEPS.MASSIMILIANI.II
AUGUSTI.A.CONSILIIS./ PHILLIPPI.II.HISPANIARUM.REGIS.MEDIOLANI. ADMINISTER.ET.HUIUS.URBIS.SENATOR/A.RODULFO.II.IMP.
PRAESES.FINALIS.CONSTITUTUS/INTER.PATRES.CONCILII.TRIDENTINI
VETEREM.ECCLESIAE.DISCIPLINAM.VINDICAVIT./AC.BONO.
REIPUBLICAE.JANUENSIS.ANTIQUIS.LEGIBUS/RESTITUIT. /ORATOR.
PHILOSOPHUS.TEOLOGUS.AETATIS.SUAE.PRAESTANTISSIMUS./
VIXIT.AN.LXVIII.OBIIT.A.D.MDLXXXXII./EIUS.EFFIGIEM.VETUSTATE.
PENE.DELETAM./MASSARELLUS.MASSARELLIUS.FAUNIUS.TRINEPOS.
RESTITUIT.AN.MDCCLXXXVII. /
Flavio Fauni
(XVI secolo)
Uomo di cultura ed esperto di problemi
teologici.
Fu Visitatore dei Canonici Regolari di S.
Salvatore nel 1592.
Ludovico Carbone
(XVI secolo)
Fu contemporaneo del Fauni.
Uomo di notevole cultura, può essere
considerato "1'euridito", "l'umanista" di Costacciaro a livello nazionale.
Esperto conoscitore delle lingue
classiche, latino e greco, insegnò "nell'almo Gymnasio Perusino".
Come teologo scrisse diverse opere, tra le
quale:
De Pacificatione et dilectione
inimicorum iniuramque remissione, etc.
Firenze, apud Sermartellium, 1583.
Commentaria in tres libros: de Virginis
partu a Sannazaro editos.
Venetiis, apud de Franciscis,
1584.
Compendium absolutissimum totius
summae Theologiae D. Thomae Aquinatis; primae partis.
Venetia, apud Zenarii, 1587.
Compendium absolutissimum totius
summae Theologiae divi Thomas Aquinatis doctoris Angelici.
Venetia, apud Varisca, 1587.
De oratoria et dialectica inventione vel
de locis communibus libri quinque, auctore Ludovico Carbone a Costaciaro,
Academico Parthenio, et Sacrae Theologiae in almo Gymnasio Perusino olim
publico Professore.
Ventiis, apud Damianum Zenarum,
1589.
Introductio in Sacram Theologiam
Lib. VI
Venetiis, apud Varisca, 1589.
Compendium Gramaticae Alvari
Additiones in Gramaticam Clenardi
Tabulae rhetoricae Cipriani
De octo partibus orationis creatione, de
arte dicendi, de dispositioni oratoria, de questioni oratoris, de causis
eloquentiae Lib. V.
De elocutione oratoria Lib. IV
De officio oratoria
De oratore divino
Additamenta ad loicam Taleti in eiusdem
introductionem
Preludia et Tabulae introductionis in
logicam, seu Compendium totius logicae Lib. VI
Introductio in philosophiam Lib. IV
De omnium rerum restitutione comprehensa
in 192 questionibus
Tractatum de ligibus Lib. XVIII
Introductio at Cathechesim sive Doctrinam
Christianam.
Explicatio orationis Dominice
De interiori hominum, vel de ipsius
cognitione
De laudibus omnis Christiani
De praeceptis Ecclesiae
Adnotatio ad veram sapientiam acquisendam
De amore et concordia fraterna
Dell'ammaestramento dei figlioli alla
Dottrina Cristiana
De republica divisa
De casibus conscientiae
Frà Dionisius Sammattei
(?‑ + 1613)
Era dell'Ordine dei Minori Conventuali.
Terminato il corso ordinario degli studi,
fu destinato come lettore di Teologia nelle principali Reggenzie
dell'Ordine.
Per quanto modestissimo, non potè
sottrarsi ad incarichi onorifici che l'Ordine stesso di volta in volta
veniva conferendogli.
Nel 1574 fu eletto Ministro Provinciale
dell'Ordine.
Nel 1577 presiedette il Capitolo,
convocato in Costacciaro, ove intervennero più di 300 frati con il
Ministro Generale dell'Ordine, Pietro Antonio Camilli da Nocera.
Ebbe fama di espertissimo predicatore, e
fu applauditissimo in molte città, tra le quali Ancona, Monaco, ecc...
Papa Gregorio XIII° lo deputò,
successivamente, Inquisitore nella Città di Firenze, conto la "ereticale
nequizia", per la S. Sede. Ebbe molte grazie dal Pontefice e dal Gran Duca
di Toscana, che ne apprezzarono lo zelo, la prudenza, la dolcezza che lo
distinsero nell'esercizio di quel difficilissimo incarico.
Cessò di vivere ‑in Firenze nel 1613.
Franciscus Andree
Bernabei
(19 aprile 1740 ‑ Roma marzo 1823 )
Minore Conventuale.
Resse il Convento di S, Francesco in
Gubbio, fu poi Guardiano del Convento dei SS. Apostoli in Roma nel 1782,
Custode del Sacro Convento di Assisi nel 1798.
Nel Capitolo celebrato a Trevi nel 1800 fu
eletto Provinciale. Fu Consultore della Sacra Congregazione dell'Indice.
Scrisse un volume molto interessante, il
Libro dei Fanciulli, in cui anticipa concetti moderni nell'educazione
scolastica dell'infanzia. Fu stampato a Roma, con i tipi dello Zempel,
1788.
Scrisse ancora i Ristretti di Cosmografia,
Geografia e Aritmetica stampato in Assisi coi tipi di Sgariglia nel 1792.
Scrisse anche un'opera
teologico‑filosofica:
Il disinganno a prò della vera Religione,
dedotto dalla retta filosofia ecc ....
Stampato da Francesco e Felice Lazzarini,
Roma, 1814.
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